Urbino: Celeste Foglietta trovato morto in un dirupo

Redazione
Urbino: Celeste Foglietta trovato morto in un dirupo

Urbino: Celeste Foglietta trovato morto in un dirupo. Ritrovato morto in una scarpata di Urbino. Il corpo senza vita di  Celeste Foglietta, 76 anni, è rinvenuto in località Maciolla di Urbino, una zona prospiciente l’azienda agricola “F.lli Foglietta” conosciuta per le coltivazioni biologiche e produzione latte bio.

Secondo le prime ricostruzioni si potrebbe essere sentito male dopo essere andato a riprendere le mucche al pascolo. La moglie, verso le 19, non vedendolo rientrare ha lanciato l’allarme.

Il corpo ormai esamine è individuato e raggiunto dopo alcune ore di ricerche. L’uomo presentava una ferita alla testa. Sul posto il personale del 118, i carabinieri e i vigili del fuoco. Sarà l’autopsia a chiarire le esatte cause del decesso.

I funerali dei due piloti morti: “Con la loro manovra sventata una tragedia maggiore”

“Noi non siamo pronti, loro lo erano perché hanno saputo vivere con intensità“. Lo ha detto monsignor Santo Marcianò nell’omelia celebrata per le esequie solenni dei piloti Giuseppe Cipriano e Marco Meneghello, morti nel tragico incidente aereo avvenuto a Guidonia lo scorso 7 marzo.

La loro storia fino all’ultimo gesto di eroismo insegna che non si vive solo per se stessi” ha aggiunto Marcianò. “Grazie alla loro manovra estrema si è sventata una tragedia di dimensioni maggiori, la manovra estrema non è solo perizia e coraggio, ma è stata ancor più istinto sgorgato dal cuore e umanità profonda dei nostri amici“.

Le esequie sono state celebrate proprio a Guidonia, nella parrocchia Beata Vergine di Loreto, intitolata alla santa protettrice di tutti gli aeronauti. Come riferisce l’agenzia Dire, i feretri dei due piloti sono entrati in Chiesa avvolti dal tricolore.

Ad accompagnare le bare l’Onore ai caduti che ha risuonato nel piazzale della Chiesa e il saluto dei militari schierati. Tanti i cittadini presenti e le autorità. Quanto accaduto “non è un’ombra sul Centenario” ha sottolineato il monsignore riferendosi ai cento anni dell’Aeronautica, “ma la lucerna di cui parla Gesù sul vostro servizio per la giustizia e la pace.

Giuseppe e Marco hanno vissuto il rischio, ma non quello di chi sfida la morte perché disprezza la vita. È il rischio previsto in una professione che, se portata avanti fino alla fine, espone al rischio stesso della propria vita per il bene della vita altrui“.

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