Vaccino Moderna, via libera degli esperti Usa. Subito 20 milioni di dosi
Vaccino Moderna, via libera degli esperti Usa. Subito 20 milioni di dosi. Un comitato di consulenti della U.S. Food and Drug Administration ha approvato l’uso d’emergenza del vaccino contro il coronavirus di Moderna, affermando che i benefici sono superiori ai rischi.
Venti esperti hanno votato a favore, uno si è astenuto e nessuno ha votato contro. Nelle prossime ore arriverà il via libera ufficiale della Fda. Si tratta dello stesso comitato di immunologi e medici che la scorsa settimana ha promosso il vaccino COVID-19 di Pfizer.
E del partner tedesco BioNTech, spianando la strada all’autorizzazione all’uso d’emergenza negli Usa. Lunedì è iniziato un massiccio programma di vaccinazione negli ospedali statunitensi.
Il vaccino di Moderna utilizza una tecnologia RNA con requisiti di conservazione a freddo meno stringenti rispetto al vaccino Pfizer/BioNTech. Entrambi i vaccini sono risultati efficaci al 95% circa nella prevenzione del coronavirus.
Esaminati i resoconti di Moderna
Il comitato consultivo della FDA ha anche esaminato i resoconti di Moderna sugli effetti collaterali della sperimentazione su 30.000 persone, che sono più frequenti di quelli riportate da Pfizer. Si trattava tuttavia nella stragrande maggioranza dei casi di reazioni di breve durata e non di gravi eventi avversi.
Il personale della FDA non ha sollevato alcuna seria preoccupazione in merito alla sicurezza nei documenti pubblicati martedì in preparazione della riunione.
La fornitura iniziale del vaccino Moderna andrà agli Stati Uniti, che hanno firmato accordi per garantire fino a 200 milioni di dosi e si aspettano i primi 20 milioni entro la fine di dicembre. Di queste, 5,9 milioni di fiale sono già pronte per essere distribuite immediatamente.
Segnalata grave reazione allergica al vaccino Pfizer
Una operatrice sanitaria statunitense cui è somministrato il vaccino contro il coronavirus di Pfizer e Biontech ha sviluppato una grave reazione allergica, ma le sue condizioni sono ora stabili.
Lo riferisce il “New York Times”, che cita fonti sanitarie del Barlett Regional Hospital di Juneau, in Alaska, dove l’operatrice sanitaria lavora e dove ha ricevuto il vaccino.
Il quotidiano evidenzia che il soggetto non aveva alcun precedente di allergie, ma ha sviluppato comunque una reazione allergica grave 10 minuti dopo la somministrazione del farmaco.
La donna aveva ricevuto la prima dose del vaccino di Pfizer e Biontech di fronte alle telecamere lo scorso 11 dicembre, nell’ambito della campagna governativa tesa a promuovere la “fiducia nei vaccini” tra i cittadini statunitensi.
La donna ha sviluppato rush cutanei, tachicardia e una crisi respiratoria, e le è somministrata epinefrina per placare i sintomi, che però si sono ripresentati, ed hanno costretto i medici curanti a fare anche uso di steroidi. Un ulteriore aggravamento ha costretto ad un ricovero in terapia intensiva.
Fonti mediche riferiscono che la donna “si sente bene e resta entusiasta del vaccino”. Il caso aumenta però la preoccupazione in merito all’intensità delle reazioni avverse al vaccino; dal momento che secondo gli esperti l’infermiera ha rischiato di perdere la vita.