Vaccino obbligatorio per gli insegnanti? Ecco come stanno le cose al momento

Redazione
Vaccino obbligatorio per gli insegnanti? Ecco come stanno le cose al momento

Vaccino obbligatorio per gli insegnanti? Ecco come stanno le cose al momento. Oggi in Italia è stata raggiunta la quota del 50% di popolazione over 12 completamente vaccinata.

Un traguardo sicuramente importante, anche se nel Piano di immunizzazione continuano a esserci una serie di lacune: per prima cosa ci sono ancora quasi due milioni e mezzo di over 60 ancora scoperti.

E oltre 220 mila operatori scolastici che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino a meno di due mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico. Ed è proprio per questi ultimi che il governo sta pensando di introdurre l’obbligo vaccinale, in modo da mettere in sicurezza il ritorno in classe in presenza.

Sulle modalità con cui rientrare in aula a settembre si è già espresso il Comitato tecnico scientifico, che ha ribadito l’importanza che tutto il personale scolastico sia vaccinato, così come gli studenti sopra i 12 anni che possono ricevere il vaccino Pfizer BioNTech.

Campagna immunizzazione

In questo senso gli esperti del Cts hanno raccomandato al governo sia di promuovere campagne informative, che di individuare anche delle misure legislative per arrivare a un livello di immunizzati il più alto possibile.

Da un lato si pensa quindi a una corsia preferenziale per i docenti e operatori scolastici negli hub vaccinali. Dall’altro anche all’estensione del Green Pass a scuola: in altre parole, all’obbligo di vaccinazione per chi lavora nel mondo della scuola.

“Credo che si possa pensare di arrivare all’obbligo di vaccino per il personale scolastico così come è stato fatto per i sanitari”, ha commentato il virologo Fabrizio Pregliasco su Cusano Italia Tv.

“I docenti sono a rischio in quanto la variante Delta infetta molto i giovani e poi svolgono un servizio essenziale. Lo abbiamo visto anche dai risultati dell’Invalsi che sono stati pessimi a causa della didattica a distanza; realizzata, forse, in modo emergenziale senza un’adeguata organizzazione”.

Test Invalsi

In effetti i risultati dei test Invalsi di quest’anno hanno confermato un crollo generale del livello di apprendimento degli studenti, principalmente da imputare allo stop della didattica in presenza a causa della pandemia.

“Veniamo da due anni di sofferenze, difficoltà. Stiamo lavorando per tornare alla scuola in presenza. Serve un atto di responsabilità collettiva per completare il piano vaccinale”, ha commentato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

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