Valle Caudina: “Vincenzo e Alessandro figli di noi tutti”, le parole di don Giancarlo

Rotondi piange e prega in silenzio. Un silenzio doveroso per un lutto che ha colpito due famiglie in un piccolo centro dove si conoscono tutti

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Valle Caudina: “Vincenzo e Alessandro figli di noi tutti”, le parole di don Giancarlo
Vincenzo Gallo, foto da Facebook

Valle Caudina: “Vincenzo e Alessandro figli di noi tutti”, le parole di don Giancarlo. Rotondi piange e prega in silenzio. Un silenzio doveroso per un lutto che ha colpito due famiglie in un piccolo centro dove si conoscono tutti.

Da qualche settimana al comune della provincia di Avellino c’è il commissario prefettizio perché il sindaco Peppino Ilario ha presentato dimissioni irrevocabili. Il consiglio comunale si è sciolto e si tornerà alle urne solo nella primavera del 2025. Sarà un lungo commissariamento.

Ma questi dettagli davvero non interessano nessuno in una giornata come questa. Una giornata che nessuno potrà mai dimenticare.  I telefoni hanno iniziato a squillare a notte fonda e da allora non hanno più smesso.

Una notizia del genere ti stende, ti lascia senza fiato, senza parole e con un gran dolore dentro. Vincenzo ed Alessandro insieme avevano solo 32 anni. Come si può pensare che ora giacciono, freddi, in un sala mortuaria?

Giriamo la domanda a don Giancarlo D’Ambrosio il parroco di Rotondi. Al momento, proprio questo mite sacerdote, rappresenta non solo l’autorità spirituale ma anche altro proprio a causa dell’assenza di tutte le altre istituzioni.

“Sono frastornato, ci ha detto don Giancarlo. La telefonata mi è arrivata molto presto questa mattina. Ho sperato e pregato perché si salvasse almeno Alessandro. Purtroppo, poi è arrivata anche la notizia della sua morte. Come sacerdote e comunità non possiamo fare altro che stare vicino alle famiglie.

Dobbiamo farlo, rispettando il loro dolore. Rotondi, continua il parroco, è una piccola comunità laboriosa. Si conoscono tutti e tra queste famiglie vive un forte senso di solidarietà.

I figli di tutti

Il sacerdote ha la voce rotta dall’emozione e gli occhi pieni di lacrime . Anche per lui si tratta di un dolore sincero e di una prova troppo grande. “Dobbiamo considerare Vincenzo ed Alessandro, come i figli e i fratelli di tutti noi. E dobbiamo pregare per i loro genitori e tutti i familiari, Iddio di dovrà aiutare”.

Peppino Vaccariello

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