Vecchi Mestieri: il mestiere del “Nevaiuolo”

Il mestiere del "nevaiuolo", noto anche come professione dei ghiacciai, ha radici antiche nella società e nella storia delle comunità montane

Redazione
Vecchi Mestieri: il mestiere del “Nevaiuolo”
Fossa della neve sul monte Partenio

Vecchi Mestieri: il mestiere del “Nevaiuolo”. Il mestiere del “nevaiuolo”, noto anche come professione dei ghiacciai, ha radici antiche nella società e nella storia delle comunità montane.

Originariamente noto come colui che conservava e lavorava la neve per produrre ghiaccio, il “nevaiuolo” svolgeva un ruolo vitale nella società, fornendo un bene prezioso per la conservazione degli alimenti e per la produzione di bevande rinfrescanti.

Grazie alle sue abilità e conoscenze specifiche sul clima e sul territorio, il “nevaiuolo” era rispettato e fondamentale per la sopravvivenza della comunità. Il suo lavoro richiedeva grande dedizione e attenzione ai dettagli, garantendo la disponibilità di ghiaccio anche nei periodi più caldi dell’anno.

Tecniche tradizionali e strumenti del mestiere

I “nevaiuoli” veri e propri professionisti del ghiaccio si recavano in montagna durante l’inverno, in seguito a grosse nevicate ricavavano grandi quantità di neve da stipare in fosse scavate nella terra al fine di mantenere una temperatura bassa e farla mantenere fino al periodo più caldo.

Le neviere erano realizzate con misure particolari in larghezza e profondità, in quanto dovevano consentire di conservare la neve ghiacciata anche durante l’estate, evitandone la liquefazione.

Il loro ingresso era rivolto a Nord, per ridurre al minimo l’azione dei raggi solari sull’entrata che era più esposta. La neve riposta nei fossati veniva pestata e coperta da strati di foglie secche per evitare che il terreno si infiltrasse e rendesse fangoso il ghiaccio e per creare una sorta di camera ad aria che isolasse il ghiaccio dal caldo sole estivo.

In primavera e anche in estate i nevaioli tornavano in montagna e tagliavano il ghiaccio con delle seghe o attrezzi tipo mannaia. Una volta tagliato, soprattutto donne, trasportavano a valle, a spalla o in testa, il ghiaccio. Poi, caricato su carretti veniva portato in città.

La raccolta della neve, la sua sistemazione e copertura, il taglio del ghiaccio, il trasporto e la vendita erano operazioni fatte con grande fretta al fine di massimizzare il guadagno.

Il declino di un’antica arte e la sua eredità

Questo mestiere scomparve completamente con l’avvento dei frigoriferi nei primi anni Cinquanta del secolo scorso. La sua eredità, purtroppo, si è gradualmente dissolta col passare del tempo.

Le nuove tecnologie e le mutate esigenze della società moderna hanno contribuito al lento ma costante declino di questa antica arte. Tuttavia, nonostante la scomparsa progressiva dei nevaiuoli e delle loro tecniche tradizionali, il ricordo di queste figure emblematiche rimarrà vivo grazie alla documentazione storica e alle testimonianze che ne preservano la memoria per le generazioni future.

In chiusura, i “nevaiuoli” rappresentano una parte preziosa della storia e della cultura. Le loro tecniche tramandate di generazione in generazione sono un tesoro da preservare.

Riflettere sul declino di quest’arte antica ci spinge a considerare come la modernizzazione possa influenzare la conservazione delle tradizioni artigianali.

Maria Laudando

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