Venezia: Leone d’oro parla francese. Argento a Sorrentino

Redazione
Venezia: Leone d’oro parla francese. Argento a Sorrentino

Venezia: Leone d’oro parla francese. Argento a Sorrentino. Vincono Diwan, Sorrentino, Il buco, Almodovar, le donne e Netflix, peccato solo per Servillo e per Competencia Official.

Questo, in estrema sintesi, il Palmares di questa 78/ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la seconda in epoca Covid. Intanto il Leone d’oro è andato a un film potente come L’ÉVÉNEMENT di Audrey Diwan.

Film altamente al femminile, con la cronaca puntuale di un aborto negli anni Sessanta mostrato in tutta la sua crudezza e con protagonista una straordinaria Anamaria Vartolomei.

A “Il buco” il premio speciale della giuria

All’Italia però non va affatto male: È STATA LA MANO DI DIO, l’Amarcord di Paolo Sorrentino, vince il Leone d’Argento, Gran Premio della Giuria (il secondo premio per importanza), e poi IL BUCO, film pieno di silenzi e natura, di Michelangelo Frammartino ottiene il Premio speciale della Giuria.

E non finisce qua: È STATA LA MANO DI DIO si porta a casa anche il Premio Marcello Mastroianni con Filippo Scotti, attore di teatro e tv al suo primo film, che interpreta il regista napoletano giovane anche grazie a una somiglianza davvero straordinaria.

Il western dai tempi lenti di Jane Campion, ambientato in Montana nel 1920, ovvero THE POWER OF THE DOG, si porta a casa il Premio per la migliore regia.

Sul fronte Coppa Volpi, quella femminile va a Penélope Cruz, una delle due MADRES PARALELAS di Pedro Almodovar, mentre quella maschile a John Arcilla, protagonista del film più lungo (oltre tre ore) e folle della Mostra: ON THE JOB: THE MISSING 8 del regista filippino Erik Matti.

Premio sceneggiatura

Infine, il premio alla sceneggiatura va a THE LOST DAUGHTER esordio alle regia di Maggie Gyllenhaal con protagonista Olivia Colman.

A pesare su questo Palmares, molto declinato al femminile (Diwan, Campion e Gyllenhall), sicuramente la presenza in giuria di ben quattro donne (Chloé Zhao, Virginie Efira, Cynthia Erivo e Sarah Gadon) su tre uomini (Saverio Costanzo, Alexander Nanau e il presidente coreano Bong Joon Ho), è la prima volta che c’è il sorpasso.

Ma a vincere è sicuramente anche Netflix che si porta a casa due dei tre premi più importanti: quello andato al film di Sorrentino e a quello della Campion. Dispiace invece per Servillo in corsa con due film, È STATA LA MANO DI DIO e QUI RIDO IO che ha mancato una meritata Coppa Volpi.

E per COMPETENCIA OFICIAL di Gastón Duprat e Mariano Cohn, film delizioso con una prova attoriale e di scrittura di altissimo livello che forse ha pagato solo il fatto che ai festival raramente vincono le commedie.

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