Veronica Sposito è la prof 37enne arrestata e ora rinchiusa nel carcere di Benevento

La donna, residente a Meta di Sorrento, in provincia di Napoli, è finita in manette per "maltrattamenti psicologici" contro 7 minorenni della scuola Salvati di Castellammare di Stabia

Redazione
Veronica Sposito è la prof 37enne arrestata e ora rinchiusa nel carcere di Benevento
Veronica Sposito

Veronica Sposito è la prof 37enne arrestata e ora rinchiusa nel carcere di Benevento. La donna, residente a Meta di Sorrento, in provincia di Napoli, è finita in manette per “maltrattamenti psicologici” contro 7 minorenni della scuola Salvati di Castellammare di Stabia.

Veronica Sposito, residente a Meta di Sorrento, è stata ritenuta colpevole di abusi su sette minori, con accuse che includono maltrattamenti fisici e psicologici.

Figlia di una famiglia nota nella Penisola Sorrentina, l’insegnante è accusata di aver instaurato relazioni inappropriate con gli alunni attraverso Internet.

Dall’ordinanza di 52 pagine firmata dal giudice Luisa Crasta emerge che Sposito avrebbe commesso abusi su sette studenti, quattro maschi e tre femmine, tra i 12 e i 13 anni.

Episodi di natura sessuale si sarebbero verificati in un’aula denominata “la saletta” e in un gruppo Instagram creato dalla docente per scambi dal contenuto sessualmente esplicito.

I video pornografici

Gli studenti, sotto protezione, hanno riferito agli investigatori che in questa “saletta” la docente mostrava video pornografici, avviava conversazioni inappropriate e dava istruzioni su comportamenti sessuali, spingendo gli alunni a scambiarsi effusioni.

In un caso, avrebbe compiuto addirittura un abuso diretto su un giovane studente. L’indagine, coordinata dalla pm Bianca Maria Colangelo e guidata dal procuratore Nunzio Fragliasso, si basa su testimonianze raccolte con cura e discrezione, dipingendo un quadro inquietante.

Secondo gli inquirenti, la donna ignorava totalmente i confini disciplinari e le possibili conseguenze legali delle sue azioni. Le lettere consegnate agli allievi a fine anno scolastico, giudicate altamente compromettenti, sono state acquisite come prova, contenenti un linguaggio non consono al contesto educativo.

Il caso ha scosso profondamente la comunità locale, incredula di fronte a tali accuse. I carabinieri continuano a raccogliere evidenze per sostenere l’accusa, ritenendo la detenzione l’unica misura per prevenire nuovi incidenti, date le temerarie azioni dell’indagata.

Il supporto psicologico e la continuazione delle indagini

Le vittime sono ora seguite in un percorso di supporto psicologico per affrontare gli effetti devastanti di quanto subito, con alcuni che lamentano incubi e difficoltà a dormire.

Nonostante l’arresto dell’insegnante di sostegno accusata di gravi comportamenti sessuali verso gli alunni di una scuola media di Castellammare di Stabia, le indagini procedono.

Supportate dall’ufficio scolastico regionale e come indicato dal procuratore Fragliasso, le verifiche sono estese, cercando di chiarire eventuali responsabilità della scuola e un’aggressione subita dalla docente da parte dei genitori il 14 novembre.

«Era urgente fermare la sua attività di insegnamento – ha dichiarato il procuratore di Torre Annunziata -; resta da approfondire come per un anno sette minori siano stati affidati a un’insegnante di sostegno, il cui ruolo era di assistenza per alunni con difficoltà di apprendimento».

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