Viareggio, 11 anni fa l’incidente ferroviario che causò la strage

Redazione
Viareggio, 11 anni fa l’incidente ferroviario che causò la strage

Viareggio, undici anni fa la strage ferroviaria. Viareggio, undici anni fa la strage ferroviaria. Per ricordare le 32 vittime di quella notte i macchinisti faranno fischiare i treni ogni volta che transiteranno sul luogo del disastro.  Nessuna celebrazione a Viareggio quest’anno per ricordare la strage del treno carico di Gpl che deragliò mentre attraversava la stazione. Incidente che provocò con l’esplosione e il fuoco 32 morti. I macchinisti per tutto il giorno, ancora una volta, passando da Viareggio faranno fischiare le locomotive per chiedere giustizia. Un modo per onorare la memoria dei morti. Dopo i primi due gradi di giudizio deve ancora pronunciarsi la Cassazione.

Un anno fa…

In appello un anno fa i giudici hanno condannato 25 imputati. Tra cui l’ex amministratore delegato di Rfi ed ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti a 7 anni di reclusione; Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, e Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia, a 6 anni di reclusione.

Undicesimo anniversario

Questo undicesimo anniversario sarà dunque ricordato in tono necessariamente minore, anche se non mancheranno altre iniziative legate al disastro. Sarà celebrata una messa al cimitero della Misericordia dove sono sepolte molte delle vittime dal vescovo di Lucca e Viareggio Paolo Giulietti. Alle 23,48 – orario in cui esplose il treno che provocò la strage – le campane della Casina dei ricordi sorta nella zona dove maggiori furono i danni dello scoppio rintoccheranno per 32 volte. Leggi sulla sorella di Romina POWER

La decisione

La decisione di rinunciare alle celebrazioni, non senza polemiche, è stata presa dall’associazione “Il mondo che vorrei” che raggruppa i familiari delle vittime. “Il Comune di Viareggio prima sembrava disponibile a dare l’autorizzazione – ha spiegato Daniela Rombi, madre di una delle 32 vittime e per anni presidente dell’associazione “Il mondo che vorrei” – poi invece per motivi di sicurezza è stato deciso diversamente. Fonte: Repubblica

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