Vienna, spari alla sinagoga: un morto e diversi feriti

Redazione
Vienna, spari alla sinagoga: un morto e diversi feriti

Vienna, spari alla sinagoga: un morto e diversi feriti. Una sinagoga nel centro di Vienna, in Austria, sarebbe stata oggetto di un attacco terroristico. Secondo quanto si apprende dal quotidiano Kurier, all’interno dell’edificio religioso sono stati uditi diversi spari.

Dalle prime indiscrezioni è emerso che un agente di polizia armato sarebbe rimasto gravemente ferito, mentre l’autore dell’attacco sarebbe riuscito a fuggire ed è tuttora ricercato.

Diversi agenti delle forze di sicurezza austriache sono giunti sulla scena per ricostruire l’accaduto ma non è ancora chiaro se ci siano delle vittime.

Un morto e diversi feriti

In un secondo momento la polizia austriaca ha confermato che ci sarebbe una vittima. Diverse persone, inoltre, sarebbero rimaste ferite.

La sparatoria è avvenuta a Schwedenplatz, nei pressi di Seitenstettengasse, proprio dove ha sede una sinagoga.

Inizialmente è riferito che l’edificio religioso sarebbe stato sotto attacco, ma il presidente della comunità ebraica di Vienna, Oskar Deutsch, ha affermato che non vi sarebbero delle vittime fra i rappresentanti della sua comunità.

La polizia a Vienna ha chiesto ai residenti di tenersi fuori da tutti gli spazi pubblici e dai trasporti dopo che c’è stata una sparatoria nella zona della sinagoga.

Anche la comunità ebraica ha chiesto ai suoi fedeli di tenersi al riparo. La polizia ha reso noto con un tweet che ci sono feriti.

l’attentatore di Nizza tra droga, social e mondo lgbt

Ci sarebbe un segreto nella vita di Brahim Aoussaoui, il 21enne terrorista che ha seminato morte a Nizza. Il terrorista forse era un omosessuale.

Nulla di male in questo

Ma la notizia è per certi versi clamorosa in quanto porta alla luce una contraddizione: l’essere gay è fortemente condannato dagli estremisti islamici.

Eppure, pare proprio che il giovane non fosse l’unico omosessuale del gruppo che lo scorso 19 settembre era partito alla volta dell’Europa.

Con lui c’era anche Ahmed Ben Amor, poi arrestato sabato sera a Grasse, musulmano radicale e, vicepresidente nel 2016 dell’associazione Shams Tunisie.

Un gruppo Lgbt che lotta per la depenalizzazione dell’omosessualità in Tunisia.

Come racconta La Verità, il passato di Ben Amor lo si è scoperto grazie a Facebook. Ma il social è stato utile anche per scavare nella vita del tagliagole di Nizza.

Uno dei profili Facebook di Aoussaoui, utilizzato almeno sino al 2018, rivela una possibile inclinazione gay. Il 21 maggio di quell’anno il ragazzo aveva pubblicato una foto patinata di un uomo discinto e muscoloso.

Nello stesso profilo anche scatti di uno spinello e di un accendino. Non proprio il massimo per un estremista islamico. Fonte IlGiornale

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