Vinitaly special edition: Verona riaccende i riflettori sulla filiera del vino

Redazione
Vinitaly special edition: Verona riaccende i riflettori sulla filiera del vino

Vinitaly special edition: Verona riaccende i riflettori sulla filiera del vino. Una filiera importante quella dell’evento nazionale che consacra l’uva fermentata, il vino. Si terrà dal 17 al 19 ottobre prossimi, in presenza e in sicurezza, nei padiglioni della fiera scaligera.

Verona, in questa edizione 2021 del Vinitaly, si renderà madrina indiscussa tra Shakespeare e la sua meravigliosa Arena che ricordiamo essere patrimonio dell’Unesco. Il tintinnio dei calici viaggerà tra le bellezze della città.

Il tutto si svolgerà in un clima di sicurezza dato dal protocollo di safetybusiness, validato dal Comitato Tecnico scientifico e da Aefi; in tale clima associazioni e aziende giocheranno un ruolo importante nel mondo dei vini come oramai da anni.

Internazionalità

Un pilastro della Vinitaly Special Edition è l’internazionalità. Veronafiere, con Ice-Agenzia e ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, è al lavoro per permettere l’arrivo di buyer selezionati dall’estero, in particolare da nazioni target quali Stati Uniti e Cina, attraverso corridoi verdi sanitari.

Infine, sarà riservata grande attenzione alle aziende che parteciperanno all’evento di ottobre affinché possano capitalizzarlo come strumento di marketing, comunicazione e formazione professionale.

Agli espositori saranno offerte aree preallestite chiavi-in-mano, comprensive di servizi. A disposizione degli iscritti ci sarà anche la vetrina virtuale e le soluzioni di networking digitali della nuova piattaforma online “Vinitaly Plus”, per integrare e ampliare le potenzialità della rassegna fisica.

Prima mondiale in Cina

La manifestazione in tour aprirà la sua prima mondiale in Cina il prossimo tre di aprile 2021. Un padrino d’eccezione Maurizio Danese , presidente del Verona-fiere che si pronuncia favorevolmente per il settore dei vini.

Settore che raggiunge una produzione di circa dodici miliardi e che nel 2020 si è espresso nell’export con quasi sei miliardi e mezzo. Una riapertura verso l’economia agricola che trova soprattutto in Italia il suo caposaldo nei vigneti autoctoni.

Vigneti che necessitano di un grande aiuto da parte dell’Unione Europea soprattutto dopo lo stop generato dalla pandemia. Proprio attraverso un’attenta analisi statistica si evince da Uiv (Unione italiana vini) che il mercato vitivinicolo ha perso il venticinque percento del proprio valore.

Mentre, quello riscontrato da Horeca è addirittura di meno cinquanta punti percentuali. Un tenere testa ad un economia oramai generalizzata in negativo, che mostra con chiarezza la propria forza nel settore ma, che va integrata da nuovi finanziamenti da parte dell’UE.

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