Violenza sessuale: abusi su turista, arrestato 17enne
Violenza sessuale: abusi su turista, arrestato 17enne. I carabinieri della Compagnia di Soverato hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale per i minorenni di Catanzaro, su richiesta della Procura, nei confronti di un 17enne; incensurato, residente nella provincia di Vibo Valentia, ritenuto responsabile di violenza sessuale, lesioni personali aggravate e atti osceni.
Il provvedimento giunge a conclusione delle indagini svolte dai carabinieri, sotto l’egida dalla Procura per i minorenni di Catanzaro, che sono scaturite da una segnalazione giunta nella nottata del 21 luglio scorso da una 22enne turista straniera, in viaggio in Calabria con altri connazionali.
In particolare, il 17enne, dopo aver conosciuto la vittima sul lungomare di Soverato, l’avrebbe costretta con violenza a subire un rapporto sessuale. Provocandole delle lesioni.
Nella circostanza, il minore, ha anche tentato un approccio con una connazionale della vittima, intervenuta in soccorso della ragazza.
Indagati ex commissari salute Calabria Scura e Urbani
Da nove anni percepivano emolumenti aggiuntivi illegittimi, decretati dalla struttura commissariale. Con questa accusa i finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro hanno sequestrato beni per oltre un milione e indagato per abuso d’ufficio 5 dirigenti veterinari e l’ex commissario ad acta per il piano di rientro del debito sanitario della Calabria Massimo Scura, l’ex sub commissario Andrea Urbani – attuale direzione generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute – e il coordinatore della task force veterinaria Pasquale Turno. Secondo l’accusa, le indennità non erano dovute, in quanto, per norma di legge, l’incarico ricoperto non avrebbe dovuto comportare retribuzioni aggiuntive.
L’operazione è denominata “Artemide”
I finanzieri hanno eseguito, inoltre, un sequestro preventivo per 351.093,25 euro nei confronti di Fabio Arigoni, di Roccabernarda, veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone; 273.664,18 euro a Gianluca Grandinetti (58), di Soveria Mannelli, dirigente veterinario dell’Asp di Catanzaro; di 323.649,74 euro a Maurizio Anastasio maurizio (63), di Rende (Cosenza), dirigente veterinario dell’Asp di Cosenza; 86.247,36 euro a Achille Straticò (58), di Bisignano (Cosenza), dipendente dell’Asp di Cosenza; e di 75.529,10 a Giuseppe Loprete (73), di Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria), già dipendente dell’Asp di Reggio Calabria, ora in pensione. Si tratta di cinque dirigenti medici veterinari individuati dalla regione Calabria per far parte della “task force veterinaria”.
Dalle indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro sotto la direzione del pm Chiara Bonfadini e con il coordinamento del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e del procuratore Nicola Gratteri, è emerso che a partire dal 2011 e fino al 2019 i componenti della task force, pur essendo stati impiegati ai sensi della legge regionale 8/2003 – che prevede la possibilità di utilizzo dei dipendenti delle Aziende sanitarie regionali senza oneri aggiuntivi – avevano indebitamente percepito tre differenti emolumenti non dovuti.