Vittorio Colletti, il padre dell’orecchio bionico si è spento a ottant’anni
Vittorio Colletti, il padre dell’orecchio bionico si è spento a ottant’anni. È morto Vittorio Colletti, il padre dell’orecchio bionico: ha ridato l’udito a centinaia di pazienti.
Un rinomato esperto nel campo della medicina. Ha attirato l’attenzione a livello globale a partire dal 2000. In quell’anno, ha intrapreso una sperimentazione senza precedenti su un bambino italiano di quattro anni e mezzo che era nato senza il nervo uditivo.
Verona saluta il dottor Vittorio Colletti, pioniere dell’orecchio bionico, deceduto nella notte scorsa. Nato nel 1943, per molti anni ha guidato la Clinica Otorinolaringoiatrica del Policlinico di Borgo Roma, aprendo nuovi orizzonti nel campo della cura delle gravi forme di sordità che fino ad allora erano considerate incurabili.
Le sue tecniche all’avanguardia sono diventate un punto di riferimento in tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina. La sua carriera ha avuto inizio alla fine degli anni Sessanta, quando si è laureato all’Università di Padova in tempi record, specializzandosi in Otorinolaringoiatria e Neurologia.
Era sempre alla ricerca di nuove strade, incuriosito dal progresso. Nell’era pre-internet, non era facile stabilire connessioni significative, ma lui le ha trovate in America, dove ha tenuto la sua prima conferenza nel lontano 1987.
Il primo impianto cocleare su un bambino
Tuttavia, Vittorio Colletti ha ottenuto attenzione globale a partire dal 2000. In quell’anno, ha osato per la prima volta impiantare un orecchio bionico nel cervello di un bambino italiano di quattro anni e mezzo, nato completamente privo del nervo uditivo, anziché nella coclea, come era fatto fino a quel momento.
Questo intervento innovativo e delicato è un successo. Dopo l’intervento, il bambino ha iniziato a sentire le voci dei genitori grazie all’apparecchio sofisticato impiantato nell’area troncoencefalica, la parte centrale del sistema nervoso. Un collegamento “artificiale” tra orecchio e cervello.
Da quel momento, il numero di pazienti che si sono rivolti al dottor Vittorio Colletti è aumentato in modo esponenziale, arrivando a Verona da ogni parte del mondo.
E sempre a un’età più giovane. Il paziente più giovane operato da lui aveva solo sei mesi. Nonostante le accuse iniziali di eccessiva audacia da parte di alcuni colleghi, il dottore era convinto che i migliori risultati si potessero ottenere solo con interventi precoci su “bambini che non hanno mai potuto udire la voce della mamma fin dalla nascita”.