Vittorio Emanuele di Savoia è morto a 86 anni
Questa mattina a Ginevra è scomparso Vittorio Emanuele di Savoia, come annunciato dalla Real Casa di Savoia attraverso una nota
Vittorio Emanuele di Savoia è morto a 86 anni. Il figlio di Umberto II, l’ultimo re d’Italia, e di Maria José, è morto oggi a Ginevra. L’annuncio in una nota della Real Casa di Savoia.
Questa mattina a Ginevra è scomparso Vittorio Emanuele di Savoia, come annunciato dalla Real Casa di Savoia attraverso una nota.
“Alle ore 7.05 di questa mattina, 3 febbraio 2024, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, circondato dalla Sua famiglia, si è serenamente spento in Ginevra. Luogo e data delle esequie saranno comunicati appena possibile”.
Figlio dell’ultimo re d’Italia Umberto II e di Maria José, Vittorio Emanuele di Savoia avrebbe compiuto 87 anni il prossimo 12 febbraio.
Nato a Napoli nel 1937, Vittorio Emanuele di Savoia è stato un membro di casa Savoia e, dal 1983, pretendente al trono d’Italia in disputa dal 2006 con la linea dinastica di Aimone di Savoia-Aosta. Era sposato con Marina Doria, e padre di Emanuele Filiberto.
Dopo il referendum del 1946, che sancì la vittoria della Repubblica, Vittorio Emanuele di Savoia visse in esilio fino al 15 marzo 2003. Suo rientro in Italia avvenne dopo 57 anni d’esilio e dopo che la XIII disposizione che vietava il rientro dei discendenti maschi in Italia fu cancellata.
Al momento, non sono stati comunicati luogo e data delle esequie
La vita di Vittorio Emanuele ha subito diversi scandali legati a questioni giudiziarie, tra cui quello che ha riguardato la morte di Dirk Hamer.
Nel corso della vicenda, risalente al 18 agosto 1978, l’isola di Cavallo fu teatro di una sparatoria collegata al furto del gommone di Vittorio Emanuele da parte di membri del gruppo di Nicky Pende.
Durante l’azione, Vittorio Emanuele esplose due colpi di carabina, uno dei quali, stando all’ipotesi accusatoria, colpì la coscia di Dirk Geerd Hamer, uno studente tedesco che morì dopo una lunga agonia.
Nonostante il verdetto di condanna per porto abusivo d’arma da fuoco fuori dalla propria abitazione, Vittorio Emanuele fu assolto dall’accusa di omicidio volontario nel novembre del 1991.
Dal momento che non fu possibile dimostrare la responsabilità dell’imputato nella morte del giovane. La difesa, infatti, sostenne l’implicazione di altre persone nell’episodio, che tuttavia non furono individuate né processate.