Viviana Parisi e Gioele: spuntano due testimoni

Redazione
Viviana Parisi e Gioele: spuntano due testimoni

Viviana Parisi e Gioele: spuntano due testimoni. Viviana Parisi si sarebbe fermata a Sant’Agata di Militello e ha parlato con due persone. Dopo oltre un anno di distanza dalla tragica e sconcertante morte di Viviana Parisi e del figlio Gioele emergono altri due testimoni.

Le loro testimonianze darebbero una speranza alla tesi sostenuta da Daniele Mondello, marito di Viviana e padre di Gioele. In effetti, la Procura di Patti aveva chiesto l’archiviazione del caso.

Ma, i familiari di Viviana e Gioele hanno depositato l’opposizione con una richiesta ai magistrati per il rigetto della richiesta di archiviazione attraverso tre istanze firmate da Daniele Mondello, della sorella Maria Mondello e da Antonina Messina, suocera e nonna delle vittime.

Il fascicolo di 17 pagine, presentato dagli avvocati Pietro Venuti e Claudio Mondello, metterebbe in evidenza una tesi diversa da quella dell’omicidio suicidio. La mattina del 3 agosto 2020, giorno dell’accaduto, due persone, un uomo e una donna di Sant’Agata di Militello sostengono di aver incontrato Viviana e Gioele nel centro del paese.

Le dichiarazioni del testimone uomo

Quale lavoro svolge?
Sono titolare di un negozio di abbigliamento e calzature sportive.

Si ricorda se nella mattinata del 3 agosto 2020 nel suo negozio sia entrata la donna e/o il bambino che le esponiamo in foto? (Sono mostrate le foto di Viviana Parisi e un’altra del piccolo Gioele Mondello).

 Ricordo che intorno alle ore 12.00 o anche un po’ prima è entrata una donna con i capelli biondi, con un bambino, e credo possa trattarsi di loro. Ma non ne sono sicuro. La donna parlava con un accento del nord Italia, mi ha chiesto un completino, pantaloncini e t-shirt, per il bambino che aveva con sé.

Alla mia domanda, la donna rispose che il bambino aveva quattro anni. Le ho detto che avrei potuto abbinare marche diverse al completino, ma la signora non ha voluto ed è andata subito via.

Non ho guardato quale direzione abbiano preso e non ho nemmeno visto se salivano a bordo di qualche auto. Ricordo, che il giorno stesso, oppure il giorno dopo, in televisione ho sentito e visto la notizia della scomparsa della donna e del bambino e mi sono arrovellato perché poteva trattarsi proprio di loro, ma non ne ero sicuro.

La donna mi ha chiesto solo dei capi di abbigliamento di cui ho detto e non mi ha chiesto di calzature, né per lei né per il bambino. Non ricordo come fossero vestiti. Il negozio è sprovvisto di telecamere di videosorveglianza, altrimenti mi sarei premurato a visionare le immagini per verificare se si trattasse delle stesse persone.

Il negozio è stato chiuso dal 13.08.2020 al 27.09.2020 per lavori di ristrutturazione e io non ero in zona.

Le dichiarazioni del testimone donna

Sono titolare del negozio di ferramenta, solitamente sono sola nella gestione della predetta attività commerciale. E così è stato anche il 3 agosto del 2020. Non ricordo esattamente l’orario, ma credo tra le 10.30 e le 11.00, mentre mi trovavo dietro il bancone della mia attività, ha fatto ingresso una signora.

Alta circa 1,60/1,65, capelli lunghi, senza cappello, credo indossasse una canottiera blu, o grigio comunque scura, non ricordo con quale abbigliamento nella sua parte inferiore anche perché io mi trovavo seduta dietro il bancone e non ho potuto osservarla nella sua parte inferiore.

Detta persona come detto di sesso femminile, trafelata, che era entrata correndo, testualmente mi diceva: “Buongiorno, mi scusi, cerco un negozio di scarpe per il mio bambino che si trova nella mia macchina”.

Alla stessa risposi di fare attenzione per il bambino riferito in macchina, che però io non ho potuto vedere poiché la signora l’aveva parcheggiata non proprio davanti al mio negozio. Ella continuava “….si certo, è parcheggiata poco lontano ma sono tranquilla perché lui non scende mai dalla macchina.

Chiese di un negozio di scarpe per Gioele

Mi può indicare un negozio dove posso comprare della scarpe a mio figlio?”. La signora non ha aggiunto altro, né età né altezza del bimbo. Io mi premurai ad informarla che proprio accanto vi era un negozio di abbigliamento sportivo.

Esso poteva avere le scarpe per suo figlio ed un altro negozio che si trovava qualche decina di metri più avanti, proprio all’angolo. La signora che sembrava avere molta fretta ma credo per il figlio in macchina, mi salutò frettolosamente e correndo usciva dal negozio e si allontanava in direzione Palermo, ove credo avesse parcheggiato.

“Si, ho riconosciuto che quella persona fosse Viviana Parisi solo ieri, mentre guardavo “Chi l’ha visto?” ed ho potuto riconoscerla quale persona effigiata nelle foto che hanno trasmesso. Non ho dubbi che la persona che è entrata al mio negozio fosse lei”.

“No, non ho potuto vedere il bambino né la macchina poiché, come detto, sono sempre rimasta dietro il bancone. “Mi è sembrato che la donna fosse agitata. Certamente palesava grande fretta, ma ho pensato fosse preoccupata per il bambino che era rimasto in macchina”.

“Non so se ella si è poi recata al negozio di scarpe che le ho indicato io o in qualche altro presente nella nostra cittadina. Proprio non ho idea dei suoi movimenti successiva alla visita rapidissima nel mio negozio di ferramenta”. “La signora è entrata sola al negozio e non mi è sembrato fosse accompagnata da altre persone oltre al figlio”.

Ciò riapre uno spiraglio di giustizia che fin ora è starà descritta con un brutale caso di omicidio-suicidio che, però, sin dall’inizio i familiari e tutti coloro i quali conoscevano bene Viviana si rifiutano categoricamente di credere e accettare.

Vanessa Miceli

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