Viviana Parisi, spunta finalmente il testimone ecco cosa ha dichiarato

Redazione
Viviana Parisi, spunta finalmente il testimone ecco cosa ha dichiarato

Viviana Parisi, spunta finalmente il testimone ecco cosa ha dichiarato. “Il piccolo Gioele era vivo, era in braccio alla madre dopo l’incidente”. E’ la testimonianza chiave che da giorni cercavano gli inquirenti.

E che dopo i tantissimi interrogativi potrebbe dare una svolta all’intricata vicenda della morte di Viviana Parisi. Trovata cadere nelle campagne di Caronia (Messina), e della sparizione del figlio, il piccolo Gioele di 4 anni.

Dopo numerosi appelli, infatti, si è fatto vivo il testimone chiave dell’incidente stradale. Al termine del quale la donna si è allontanata lasciando la sua auto in strada e scavalcando il guardrail. A darne conto è stato lo stesso procuratore di Patti, Angelo Cavallo, che indaga sulla morte della dj.

“Gioele era vivo in braccio alla madre”

Il piccolo dunque era vivo dopo l’impatto tra la vettura e un furgone e pare non fosse nemmeno ferito. “Gioele era vivo, in braccio alla madre, in posizione verticale e senza alcuna ferita”.

Ha spiegato infatti il testimone dopo essersi presentato in Procura per raccontare cosa avesse visto in quei concitati momenti seguiti all’incidente stradale. Che il piccolo non fosse ferito era emerso anche dall’analisi della vettura. Da parte della scientifica che non aveva ritrovato tracce ematiche a bordo.

Tanto da far ipotizzare addirittura che il piccolo non fosse nemmeno presente. Poi le immagini dei video si sorveglianza indicavano la presenza certa del bimbo circa venti minuti prima dell’incidente.

Quando la donna era uscita allo svincolo autostradale di Sant’Agata di Militello dell’autostrada A20 Messina-Palermo. E le testimonianze hanno confermato invece che era a bordo.

Testimone attendibile

Secondo il testimone, Gioele era vivo. Non aveva ferite e “aveva gli occhi aperti”. Si tratta di un teste “attendibile” ha spiegato in Procuratore.

Stiamo parlando infatti delle stesse persone che nell’immediatezza del fatto avevano riportato già questa versione agli altri presenti. Ma poi si erano allontanati essendo turisti in ripartenza verso il nord.

Per giorni si è cercato di rintracciarli senza esito. Poi attraverso la stampa sono venuti a conoscenza del fatto e si sono presentati in Procura.

All’inizio, ha spiegato il procuratore, “avevano dei dubbi se fossero proprio loro. Ma quando è stata diffusa la loro descrizione hanno capito che era quello l’incidente e si sono presentati”.

Proseguono le ricerche del bambino a Caronia

La testimonianza ha dato nuovo vigore alle ricerche del piccolo Gioele in tutta la zona dove è stato rinvenuto il cadavere della madre. Ai soccorritori si sono aggiunti in queste ore anche militari dello squadrone carabinieri Cacciatori Sicilia.

Si stanno ispezionando casolari abbandonati, terreni impervi e corsi di acqua con l’ausilio di cani addestrati. Ma anche di droni con videocamere a bordo che possono riprendere immagini dall’alto. Si cercano anche piccoli indizi della presenza del bimbo come indumenti. Tutte le ipotesi restano aperte: suicidio, incidente o aggressione di animali.

Nessuno seguiva Viviana Parisi

“Ala luce delle testimonianza e delle riprese video in nostro possesso riteniamo che Viviana Parisi non fosse seguita. Poi per carità.. Ogni giorno aggiungiamo una tessera in più in questa storia. Al momento è ragionevolmente da escludere…”. ha affermato il procuratore di Patti, Angelo Cavallo.

La famiglia di Viviana Parisi farà ricerche autonomamente

“Se la testimonianza di chi ha visto Gioele vivo e accanto alla madre è  veritiera, allora il discorso dell’incidente assume contorni diversi. Bisogna ricostruire i momenti successivi e cercare la verità in un altro luogo” ha dichiarato l’avvocato Pietro Venuti che assiste Daniele Mondello e i familiari di Viviana Parisi.

Intanto i genitori di Viviana hanno avuto oggi un incontro con il pm. E hanno chiesto di potere vedere le foto del corpo della donna. Per avere la conferma visiva che si tratti della figlia.

Ma il procuratore ha spiegato loro che non era possibile, ma che non ci sono dubbi sull’identità della vittima. “Gli inquirenti hanno spiegato che, dai riscontri, in particolare la fede e i vestiti, erano sicuri si trattasse di Viviana.”

“E che non era il caso e non era possibile visionare le foto. Tuttavia hanno permesso ai genitori di fare delle ricerche autonomamente” ha rivelato l’avvocato della famiglia. Fonte Fanpage

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