WWF: Ogni anno 570 mila tonnellate di plastica nel Mediterraneo

Redazione
WWF: Ogni anno 570 mila tonnellate di plastica nel Mediterraneo

WWF: Ogni anno 570 mila tonnellate di plastica nel Mediterraneo. La plastica è una vera e propria emergenza sia per il nostro mare che per le tartarughe che ne ingeriscono una quantità enorme quotidianamente. A lanciare l’allarme è il Wwf. Che ci ricorda anche il Mediterraneo è un mare chiuso e che, quindi, le correnti fanno tornare sulle coste l’80% dei rifiuti di plastica.

Il risultato è terrificante

Per ogni chilometro di litorale, si contano oltre 5 chilogrammi di plastica al giorno. L’Europa è il secondo produttore mondiale di plastica. Plastica che, evidentemente, non viene smaltita correttamente. Dato che ogni anno 570 mila tonnellate di plastica finiscono nelle acque del Mar Mediterraneo. Cioè l’equivalente di 4,7 miliardi di posate di plastica monouso ogni giorno (ossia 3.600 al secondo). Le attività costiere sono responsabili della metà della plastica che va a finire nel Mar Mediterraneo, mentre il 30% arriva da terra trasportato dai fiumi.

Le specie che vivono il Mediterraneo

Nel Mar Mediterraneo vivono 3 delle 7 specie di tartarughe marine presenti nel mondo. La tartaruga verde Chelonia mydas, la tartaruga liuto Dermochelys coriacea e la tartaruga comune Caretta caretta, quest’ultima è la più comune e l’unica che nidifica lungo le nostre coste.

I principali pericoli per la sopravvivenza delle specie di tartarughe marine presenti nel mar Mediterraneo risultano essere legati all’attività dell’uomo. Pesca, turismo intensivo e intrappolamento nei rifiuti. Questi animali, tranne nel momento della nascita e della deposizione delle uova, vivono sempre in mare aperto. Una tartaruga marina passa il 96% del proprio tempo sott’acqua e in acqua si nutre.

Dato che ogni minuto l’equivalente di un camion pieno di rifiuti in plastica finisce nei mari del Pianeta, possiamo facilmente intuire come la plastica sia invasiva e dannosa per la lora vita. Uno studio ha rilevato che l’80% delle tartarughe Caretta caretta del Mediterraneo ha ingerito rifiuti di plastica.

L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 mette l’umanità intera di fronte ad una nuova responsabilità ambientale: non disperdere in natura mascherine, guanti monouso o altri dispositivi dopo che li abbiamo usati. I dispositivi di protezione individuale e altri strumenti sanitari che sono prodotti o confezionati con la plastica.

Secondo le stime del Politecnico di Torino, l’ltalia avrà bisogno di 1 miliardo di mascherine e mezzo miliardo di guanti al mese e, secondo una stima del Wwf, se solo l’1% delle mascherine venisse smaltito in modo errato e disperso in natura, ciò comporterebbe l’inquinamento ambientale di ben 10 milioni di mascherine e con conseguenti 40 tonnellate di plastica al mese a contaminare il nostro Paese.

Alessandro Pallavicini

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