Yari Carrisi: “non mi consideravano un bambino…”

Redazione
Yari Carrisi: “non mi consideravano un bambino…”

Yari Carrisi: “non mi consideravano un bambino…”. Il noto ed affermato musicista Yari Carrisi Power, il figlio di Albano e Romina, lascia tutti i fan senza fiato su Instagram. Dopo aver condiviso un post con immagini bellissime, un testo molto intenso e il ricordo in cui vi sono proprio i suoi genitori.

È una delle famiglie più famose e seguite del mondo dello spettacolo, quella dei Carrisi – Power. In virtù del grande successo raggiunto grazie ai due meravigliosi artisti, della simpatia e dell’affetto che i fan provano nei loro confronti. La coppia sentimentale composta da Albano e Romina, come noto, si è separata da tempo

Ma i due oltre ad essere in ottimi rapporti, spesso sono protagonisti insieme in televisione. Come accaduto di recente a Top 10. C’è sempre grande attenzione da parte del pubblico anche nei confronti di

Romina Jr, Cristel, Yari, della compianta Ylenia, e di tutti i componenti di una famiglia davvero amatissima. In questo caso, è proprio Yari a condividere uno scatto e un pensiero che è arrivato dritto al cuore dei fan.

Yari Carrisi Power, lo scatto del passato con Albano e Romina: splendide e toccanti parole

Un post davvero toccante, quello condiviso su Instagram, da Yari Carrisi Power, il figlio di Albano e Romina. Che ha ricevuto il gradimento di tutti coloro che lo seguono sempre con grande affetto, passione e costanza.

Quest’ultimo infatti pesca una foto dall’album dei ricordi e scrive: “Anni 70. Sveglia all’alba. Brindisi – Roma. Roma – Sydney. Bei tempi per viaggiare. Aerei, concerti, riprese, fotografie…Mi trattavano da adulto fin dai primi passi.”

Inizia così il suo post arricchito da due belle foto; nella prima si vede un piccolo Yari in punta di piedi su una sedia e vicino ad una cinepresa. Accanto a lui vi sono i suoi splendidi genitori, Albano e Romina.

Nell’altro scatto, Yari, da bambino, è sorridente mentre il papà Albano sembra essere intento a parlare o a cantare, microfono alla mano. Due scatti del passato pieni di significato, che Yari impreziosisce con il testo da lui scritto nella didascalia.

Quest’ultimo infatti spiega che aiutava con i check in, i taxi, a trasportare le borse o con le telefonate, “apprendevo dai musicisti“. E da tutte le figure importanti come fotografi, manager, gli stessi fan.

“E soprattutto da due grandi artisti che mi hanno dato la vita”, un riferimento molto affettuoso ai suoi genitori. Inoltre Yari sottolinea che non era restio a viaggiare da solo quando occorreva o si poteva. Tra le passioni di Yari, chi lo segue da tempo lo sa, oltre alla musica che scorre nelle sue vene e in quelle della sua famiglia, c’è proprio quella per i viaggi. Leggi anche qui

Ecco il post scritto da Yari Carris

Anni 70. Sveglia all’alba, Brindisi – Roma, Roma – Sydney. Bei tempi per viaggiare. Aerei, concerti, riprese, fotografie… Mi trattavano da adulto fin dai primi passi. Aiutavo con le logistiche giornaliere, le telefonate, i check in, i taxi, le borse… Aiutavo ed apprendevo dai musicisti, i fonici, i light engineers, i fotografi, i manager, i fan, e gli amici.

E soprattutto dai due grandi artisti che mi hanno dato la vita. Se mi perdevo ritrovavo il gruppo ovunque si trovasse nel mondo. Non avevo riserve nel viaggiare da solo quando c’era il bisogno o l’opportunità. Il mondo è la mia ostrica. Fonte Chenews

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