Zaray Coratella, 12 anni, muore per un intervento al femore
La specializzanda Elisiana Lovero aveva capito tutto: “Chiesi il farmaco salvavita, ma non c’era”

Zaray Coratella, 12 anni, muore per un intervento al femore. La specializzanda Elisiana Lovero aveva capito tutto: “Chiesi il farmaco salvavita, ma non c’era”.
Zaray Coratella, una dodicenne che avrebbe dovuto essere sottoposta a un intervento di routine al femore all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, è tragicamente deceduta durante l’operazione a causa di un’ipertermia maligna, una rara ma curabile sindrome, se trattata in maniera tempestiva con il farmaco dantrolene.
Questo trattamento, tuttavia, non era presente in sala operatoria quel giorno. Un medico ha patteggiato una pena di 14 mesi per la morte di Zaray, mentre un altro è stato assolto.
La vicenda risale al 19 settembre 2017. A otto anni di distanza, l’anestesista Elisiana Lovero, all’epoca specializzanda, ha deciso di raccontare pubblicamente quel che è successo.
Lovero, che oggi lavora all’ospedale di Monopoli, si chiede costantemente come sarebbe cambiato il corso degli eventi se il dantrolene fosse stato disponibile.
Mortalità per ipertermia maligna è oggi inferiore al 10% grazie al farmaco
Grazie a questo farmaco, la mortalità per ipertermia maligna è oggi inferiore al 10%. Quell’increscioso giorno, Lovero si trovava in sala operatoria per assistere all’intervento di Zaray.
Presto si accorse che i parametri vitali della giovane paziente iniziavano a cambiare in modo allarmante, compresa una rapida elevazione della sua temperatura corporea.
Nonostante la giovane dottoressa avesse lanciato diversi allarmi e interrotto l’intervento per verifiche, il suo allarme non venne preso seriamente.
Lovero fu persino invitata a lasciare la sala operatoria, aumentando le tensioni con i chirurghi infastiditi dalle interruzioni. Lovero, tuttavia, aveva identificato correttamente lo stato di Zaray: ipertermia maligna.
Richiese immediatamente il dantrolene, l’unico trattamento efficace per questa condizione, ma il farmaco non era disponibile. Nonostante avesse richiesto più volte che fosse controllato, in sala operatoria non c’era traccia del medicinale.
Quando infine il dantrolene fu trovato, era troppo tardi per Zaray. Lovero ha inoltre rivelato che in sala operatoria mancavano strumenti essenziali per il monitoraggio, come un termometro funzionante e un elettrocardiografo.
Questi gravi errori, sottovalutazioni e approssimazioni sembrano aver giocato un ruolo diretto nella tragica morte di Zaray.