Asili e nidi in piazza, ‘riapriamo’
Asili e nidi in piazza, ‘riapriamo’. Protesta a Cagliari davanti Regione con banchi e sedie per bimbi. Migliaia di lavoratori fermi da marzo. E asili, centri estivi, micronidi e servizi per bambini sino a sei anni che rischiano di non riaprire a causa dei rigidi protocolli sanitari disposti dal Governo.
Sono le principali ragioni che hanno portato i gestori dei servizi in Sardegna – c’era anche un gruppo di suore – e i lavoratori davanti al palazzo della Regione, in viale Trento a Cagliari. Un sit con almeno duecento persone. E lungo i marciapiedi sono stati sistemati tavolini e sedie per bambini, quasi a ricreare il clima da asilo.
Le strutture in pericolo in tutta la Sardegna sono circa 750. La richiesta? “Un tavolo operativo e un intervento che sblocchino la situazione – sintetizza all’ANSAFabrizio Paderi, uno dei portavoce – Ad esempio per la riapertura dei centri estivi, ma anche per il sostegno nei mesi scoperti dalla cig di tutti i lavoratori del settore.
Flash mob asili privati in 7 città
Un flash mob silenzioso con i simboli dell’infanzia – bambole, ciucci, coccarde e fiori bianchi – abbandonati sul selciato, “così come ci hanno abbandonati”. E’ questa l’iniziativa che i gestori e i titolari degli asili nido e dalle scuole per l’infanzia privati hanno organizzato a Milano, in piazza Città di Lombardia, e in altre sei città italiane (Venezia, Roma, Palermo, Torino, Firenze e Terni).
“Il silenzio sui servizi educativi 0-6 è tombale dopo il Dpcm sulle riaperture firmato dal Presidente Conte. Parliamo di più di 10.000 strutture in tutta Italia dimenticate anche dal Decreto Rilancio che oltre a non essere oggetto di alcun piano di riapertura, si vedono negare la proroga della Cassa Integrazione per i lavoratori.
Questo significa per le strutture chiuse a fine febbraio, in Lombardia e da inizio marzo nel resto d’Italia, la copertura massimo fino a metà giugno” spiega Cinzia D’Alessandro, presidente del Comitato Educhiamo che riunisce gestori, genitori e operatori.