Carcere di Verona: due suicidi nel giro di 48 ore
I tragici episodi si sono svolti nel carcere di Montorio, frazione di Verona. A denunciarlo è Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria

Carcere di Verona: due suicidi nel giro di 48 ore. I tragici episodi si sono svolti nel carcere di Montorio, frazione di Verona. A denunciarlo è Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
Continuano i drammatici eventi nelle carceri italiane, con particolare riferimento alla casa circondariale di Verona, dove due detenuti hanno perso la vita in meno di 48 ore.
Dopo il tragico evento di domenica, un altro detenuto si è tolto la vita ieri mattina mattina presso il carcere di Montorio. Con questo, il numero di decessi nelle carceri italiane nel 2025 sale a 19, oltre a un operatore penitenziario.
È quanto ha dichiarato Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria. “La situazione è critica: siamo di fronte a 16mila detenuti oltre la capacità delle strutture e una carenza di oltre 18mila agenti di polizia penitenziaria.
A questi problemi si aggiungono inefficienze strutturali, logistiche e organizzative, che trasformano le carceri da luoghi di riabilitazione a semplici centri di espiazione e morte.
Anche gli agenti sono vittime di questo sistema, costretti a lavorare oltre i limiti accettabili, con turni estenuanti che comprimono i loro diritti fondamentali, vedendo vanificati i loro sacrifici, segno di un fallimento evidente del sistema penitenziario“, ha commentato De Fazio.
Organico di polizia penitenziaria sotto dimensionato
“Nella casa circondariale di Verona, ci sono 595 detenuti a fronte di 318 posti disponibili, gestiti da 318 operatori che dovrebbero essere almeno 420. Due suicidi in così poco tempo impongono riflessioni serie.
Servono urgentemente misure per ridurre la densità detentiva e rinforzare gli organici della polizia penitenziaria, oltre a garantire un adeguato supporto sanitario e psichiatrico e intraprendere riforme di sistema. Altrimenti, continueranno morte e sofferenza”.
Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Pd, ha sottolineato lunedì la tragica situazione: “Nonostante le numerose promesse, sembra che nulla cambi. I problemi di Montorio richiedono interventi urgenti, soprattutto per quanto riguarda la carenza di personale sanitario.
Recentemente, è stata segnalata la presenza di un solo psicologo per un numero di detenuti ben oltre la capacità progettuale del carcere. Inadeguate anche le risorse dedicate al lavoro e alla formazione dei detenuti”.
Bigon ha sottolineato la necessità urgente per la Giunta regionale di agire tempestivamente nei suoi ambiti di competenza e di sollecitare l’intervento del Governo.
È fondamentale chiarire quali azioni siano state intraprese quest’anno per migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Una tale sequenza di decessi non è accettabile per un Paese che si definisce civile.
Affollamento nel carcere
Il carcere di Montorio presenta un grave problema di affollamento, riflettendo una media del 144% nei penitenziari veneti, una delle più alte in Italia. Questa situazione critica è stata denunciata più volte ed è in aperto contrasto con la funzione rieducativa della pena garantita dalla Costituzione.