Magistratura strafalcioni nei temi dei vincitori.”Roba da mettersi le mani nei capelli”

Redazione
Magistratura strafalcioni nei temi dei vincitori.”Roba da mettersi le mani nei capelli”

Concorso in magistratura strafalcioni nei temi dei vincitori.”Roba da mettersi le mani nei capelli”. Una serie infinita di errori grammaticali. Il giudice: “Roba da mettersi le mani nei capelli”

Luis El Pistolero Suarez, il centravanti che piaceva alla Juventus, in Italia non è stato l’unico a venire trattato con indulgenza al momento degli esami.

Altrettanto bene pare sia andata a numerosi aspiranti giudici. Usciti vincitori dal concorso scritto, nonostante strafalcioni che avrebbero dovuto portare alla loro bocciatura in tronco.

A raccontarlo è un esposto pervenuto recentemente sul tavolo del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura.

A firmarlo sono due candidati usciti dalla prova con il marchio «non idoneo»

Potrebbe trattarsi, dunque, del consueto brontolio di chi vede frustrate le proprie ambizioni. Ma i due bocciati non si sono limitati a brontolare. Hanno presentato formale richiesta di accesso agli atti del concorso.

Hanno potuto esaminare uno per uno i tre temi dei 301 candidati vincitori. E sono rimasti di sasso. Per alcuni dei promossi, si sarebbe potuto dire ciò che Francesco Saverio Borrelli diceva di alcuni giovani colleghi.

«Non mi chiedo come abbiano fatto a vincere il concorso, mi chiedo come siano riusciti a laurearsi».

In attesa di vedere come reagiranno ministro e Csm, c’è qualcuno che dovrà esprimersi per forza: il Tar del Lazio. A cui i due candidati respinti si sono rivolti per chiedere l’annullamento della prova.

Nel ricorso, i due indicano a sostegno delle loro ragioni lo stesso campionario di strafalcioni catalogato nell’esposto a Bonafede.

A rendere imbarazzante la questione, c’è la circostanza che se supereranno anche gli orali i somari promossi diventeranno magistrati e saranno immessi in ruolo, portandosi dietro tutte le loro lacune.

Magistratura: lo scritto della vergogna

Tutto accade il 4, 5 e 7 giugno 2019, quando si tengono le prove scritte, quelle cruciali, chi le supera ha quasi la certezza di passare anche gli orari e indossare la toga, di diritto civile, penale e amministrativo.

Il 21 giugno la commissione d’esame, composta da venti magistrati e otto tra docenti e avvocati, fissa i criteri di valutazione.

Tra cui c’è anche la richiesta di una «forma italiana corretta», oltre che della conoscenza degli istituti giuridici affrontati.

A sostenere lo scritto e a consegnare i temi, sono 3091 laureati in giurisprudenza

Oltre un anno dopo, il 25 giugno, vengono pubblicati i risultati coi nomi dei promossi. Ed è tra i temi dei 301 vincitori che ora saltano fuori le sorprese.

Il tema del candidato 757, si legge nell’esposto «l’esposizione grammaticale difetta per quanto attiene l’uso del congiuntivo». Il candidato 1037 usa gli apostrofi a casaccio; il 336 cita una sentenza della Cassazione che «non sembrerebbe mai stata emanata».

Nel tema di diritto penale del 1333 «alcune frasi e concetti non sono nemmeno di senso compiuto», mentre il 2518 crolla anche sulla analisi logica.

E poi una lunga serie di errori giuridici da matita blu, tra diritti di godimento confusi con i diritti reali e strafalcioni sulle servitù.

C’è poi un altro dettaglio inquietante

Numerosi manoscritti presentano stranezze grafiche che potrebbero averli resi riconoscibili da parte della commissione. E dalla loro parte, come consulente a titolo gratuito, i ricorrenti avranno una che il magistrato lo ha fatto a lungo e per davvero: Maria Rosaria Sodano.

Già pm a Milano e poi giudice di Corte d’appello, che ora fa da tutor agli aspiranti giudici. E che quando si è trovata davanti ai temi dei «promossi» pare che si sia messa le mani nei capelli. Fonte Ilgiornale

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