12 Novembre 2019
Sono stati emanati dalle Regioni i primi bandi del concorso per l’assunzione di 616 operatori giudiziari. Il primo avviso, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 ottobre 2019, prevedeva un secondo bando per la prosecuzione nella selezione dei candidati da parte dei Centri per l’impiego. Era già stato sottolineato infatti, tra le Faq, che la prima fase della procedura concorsuale si è differenziata da altri Concorsi Pubblici perché, nell’avviso della GU, non erano presenti le modalità e i termini per la presentazione delle domande. Questi ultimi vengono resi noti dai bandi delle Regioni interessate in questa seconda fase iniziata dal 7 novembre.
Le Regioni interessate al concorso per operatore giudiziario sono 11, precisamente: Veneto, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Campania, Calabria, Puglia. Tra queste, al momento, hanno diffuso i secondi avvisi Puglia (7 novembre) e Marche (8 novembre):
In Puglia, la selezione pubblica ex articolo 16 legge 56/1987 mediante avviamento numerico di soggetti iscritti ai CPI è rivolta all’assunzione di: 15 unità presso il Distretto Corte d’Appello di Bari – sede di Bari; 4 unità presso il Distretto Corte d’Appello di Bari – sede di Trani; 7 unità presso il Distretto Corte d’Appello di Bari – sede di Foggia.
Nelle Marche, i posti sono così suddivisi: Ancona 8, Ascoli 3, Camerino 1, Fermo 4, Macerata 4, Pesaro 4, per un totale di 24 e 7 riservati a favore dei volontari delle Forze Armate ai sensi degli artt. 1014 e 678 del Dlgs 66/2010.
I 616 operatori giudiziari saranno assunti con contratti di lavoro a tempo indeterminato, full time, area funzionale II, posizione retributiva F1. I requisiti d’accesso al concorso sono quelli indicati nell’avviso del Ministero della Giustizia dell’8 ottobre e devono essere posseduti dai candidati entro la stessa data. Il possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado (scuola media inferiore) resta requisito obbligatorio.
La selezione dei partecipanti consisterà in un colloquio e in una prova pratica d’idoneità ed è a cura dell’Ente pubblico richiedente. La prova pratica, nello specifico, mira ad accertare le capacità degli aspiranti nel riordino di fascicoli cartacei e nell’utilizzo di internet, programmi di videoscrittura e della posta elettronica.
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