Coronavirus Campania: i dati di oggi 6 novembre 2021. Protesta la scuola a Cervinara

Redazione
Coronavirus Campania: i dati di oggi 6 novembre 2021. Protesta la scuola a Cervinara

Coronavirus Campania: i dati di oggi 6 novembre 2021. Protesta la scuola a Cervinara. Sono 767 i nuovi positivi al Coronavirus in Campania nelle ultime 24 ore. Lo ha comunicato l’Unità di Crisi della Protezione Civile della Regione Campania nel consueto bollettino giornaliero.

Sono stati 24.283 i tamponi analizzati, tra molecolari ed antigenici rapidi, per un tasso di positività pari al 3,15%, più del doppio della media nazionale e in rialzo rispetto ad ieri. Solo un decesso, invece, è stato registrato nelle ultime 24 ore.

Sono invece 285 i ricoverati in Campania per Covid. Di questi, 17 in terapia intensiva e 268 in reparti di degenza ordinaria. Questo invece il report dei posti letto su base regionale.

Posti letto

Posti letto di terapia intensiva disponibili: 656, posti letto di terapia intensiva occupati: 17. Letti di degenza disponibili: 3.160 (Posti letto Covid e Offerta privata.) e posti letto di degenza occupati: 268.

Curva del contagio dunque in risalita, ma fortunatamente la pressione sugli ospedali resta intatta. Nel frattempo, sul focolaio Covid di Cervinara si registra una presa di posizione unanime a difesa della scuola e della sua dirigente.

Il comunicato emesso oggi dall’Ufficio stampa del governatore De Luca ha provocato una sommossa popolare perchè il Presidente avrebbe dichiarato che il ficolaio covid sarebbe nato nella scuola a causa di una festa tenuta a scuola.

Non c’è niente di più falso, il focolaio si è verificato a causa di qualche festa privata, assembramenti in piazza e in qualche bar. In questi ultimi si registra l’assoluta mancaza di controlli da parte di chi dovrebbe ordinarli o metterli in atto.

La lettera dei genitori

Spett.le Presidente, a sentire l’esigenza di scriverle sono i genitori degli studenti di questo paese che frequentano l’Istituto Omnicomprensivo di CERVINARA. Il tutto nasce dalla necessità impellente di un chiarimento in merito alla natura del focolaio che sta interessando seriamente la nostra comunità.

Dalle sue sue parole apprendiamo, costernati, che la nostra scuola non è sicura e che i nostri ragazzi frequentano ambienti e locali non sicuri. Noi riteniamo che le informazioni e le relazioni da Lei ricevute sullo stato delle cose non rispondono a verità.

Per quanto premesso, si rappresenta che, quando si sono verificati i primi casi di bimbi positivi, la Dirigente scolastica ha prontamente adottato i protocolli nazionali e messo in quarantena le 7 classi dove si erano registrati i casi.

Successivamente le suddette classi sono state sottoposte a screening unitamente ai collaboratori scolastici ed ai docenti. Su 110 tamponi effettuati sono stati riscontrati 2 positività. E allora su una scuola che conta circa 1000 studenti, appare evidente a tutti quanto sia esiguo il numero sopra citato.

Questa missiva trova la sua ragione d’essere nel dispiacere che proviamo

Appare profondamente ingiusto che si punti il dito contro l’istituzione scolastica laddove la scuola si presenta come sicura e dove, puntualmente, il personale e i docenti svolgono le proprie prestazioni nel pieno rispetto delle norme previste dai protocolli, prodigandosi e garantendo un clima di sicurezza.

Controllano che i nostri figli indossino la mascherina oltre al necessario distanziamento. Per quanto sopra, le assicuriamo che il focolaio non è partito dalla scuola. E sui dati può chiedere un riscontro presso l’ Asl di competenza.

Noi genitori vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà alla preside DOTT.SSA ANTONIA MARRO, prima garante della salute dei nostri figli. Se poi feste, da cui è partito il focolaio, sono state organizzate, sicuramente la scuola ne è rimasta estranea.

E allora le responsabilità vanno cercate altrove. È doveroso per noi ristabilire la verità e la invitiamo a fare altrettanto. La scuola è un luogo a basso rischio di contagio e se la salute viene prima di tutto e ci mancherebbe, subito dopo viene l’istruzione… e poi il resto.

I genitori dell’istituto omnicomprensivo di Cervinara

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