Coronavirus. Fase 3: ecco quando si avrà il libera tutti

Redazione
Coronavirus. Fase 3: ecco quando si avrà il libera tutti

Coronavirus. Fase 3: ecco quando si avrà il libera tutti. Ecco lo studio. Mentre l’Italia è appena entrata nella Fase 2 BIS la lotta contro il Coronavirus prosegue senza sosta con gli sforzi degli scienziati nel trovare una cura. Ci si interroga, dunque, su quando potrebbero cessare completamente le nuove infezioni nel nostro Paese, ovvero se e quando si potrà passare alla fase 3, quella del libera tutti.

Già la data

Secondo alcuni ricercatori cinesi, vi sarebbe addirittura già una data per l’Italia, che segnerebbe la fine dell’epidemia. All’interno del quotidiano “Il Tempo” nella sua edizione online, un team di scienziati cinesi diretti da Wangping Jia del Chinese Pla General Hospital di Pechino, avrebbe indicato la data di fine dell’epidemia nel nostro Paese. Ad Agosto 2020 potremmo essere fuori da questo incubo.

Secondo alcuni il 12 agosto

Ma c’è chi si è spinto oltre, cercando di essere ancora più preciso: Secondo uno studio condotto da scienziati di Singapore, in Italia i nuovi contagi potrebbero cessare dal 12 Agosto 2020! All’Università di Tecnologia di Singapore, tramite l’utilizzo di complessi calcoli matematici, hanno analizzato le curve di contagio dei Paesi che sono stati colpiti in maniera più dura dal Coronavirus e hanno elaborato alcune previsioni: nel Regno Unito si potrebbe decretare la fine della crisi di Covid-19 a partire dal 30 settembre, mentre negli USA i contagi finirebbero intorno all’11 novembre.

L’Italia dunque dovrà attendere molto meno di altri!

Ma ATTENZIONE, secondo lo studio di alcuni scienziati di Pechino il COVID-19 potrebbe tornare a farci sgradita visita con una SECONDA ONDATA di CONTAGI, forse anche più TERRIBILE della prima, per poi TORNARE OGNI ANNO. I ricercatori dell’Istituto di Biologia patogena dell’Accademia cinese delle Scienze Mediche, come riportato dall’Agenzia AGI e da Il Giornale, sostengono che il nuovo coronavirus non sarà eliminato completamente e non sparirà come è accaduto con la Sars nel 2003, bensì tornerà ogni anno, come una sorta di sindrome influenzale. Sulla riapertura delle regioni, leggi la posizione di Zaia

La difficoltà principale

La difficoltà principale di questo ceppo riguarda i portatori sani, o asintomatici, che rendono estremamente arduo individuare e contenere la diffusione del virus. Il coronavirus è stato diverso dalla Sars di  17 anni. In quel caso le persone si ammalavano gravemente. Così una volta individuati i focolai è stato relativamente più semplice contenere la gravità della situazione. Questa la posizione di Jin Qi, direttore dell’Istituto di Biologia patogena. A conferma di queste teorie è intervenuto il dottor Anthony Fauci, scienziato statunitense balzato recentemente agli onori della cronaca. Questo ha detto: “Il COVID-19, che ad oggi ha contagiato più di tre milioni di persone e causato oltre 210 mila decessi, diventerà un problema stagionale”. Infine proprio oggi, al coro di avvertimenti per il rischio di terribili SECONDE ONDATE di CONTAGI si aggiunge la Dottoressa Andrea Ammon, direttrice del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie.

Prospettive allarmanti

Il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) ha analizzato la diffusione del CORONAVIRUS in Europa ed ha sottolineato che le prospettive sono ALLARMANTI. Vediamo perché. La direttrice del Centro, la dottoressa Andrea Ammon dichiara: “Abbiamo notato che i primi casi in tutta Europa avevano un legame con le località sciistiche delle Alpi, in Italia, in Austria. Voglio dire, le stazioni sciistiche sono luoghi affollati, si pensi alle cabine di risalita che sono davvero stipate. Una situazione perfetta per un virus come questo. Sono abbastanza sicura che questo abbia contribuito all’ampia diffusione in Europa”.

Il ritorno dei vacanzieri

Le parole di Andrea Ammon confermano che il ritorno dei vacanzieri dalle settimane bianche nella prima settimana di marzo ha rappresentato un momento cruciale nella diffusione di Covid-19 in Europa. Senza dimenticare che impianti di risalita e piste avrebbero potuto essere chiusi prima. Questo conferma la paura che una SECONDA ONDATA possa arrivare in tempi non lunghissimi in Europa, tra qualche mese con il ritorno dell’autunno/inverno.

Le caratteristiche del virus

Bisognerà intercettare esattamente quando ci sarà e quanto sarà estesa. Ammon, ex consigliera del governo tedesco, prosegue: “osservando le caratteristiche del virus, osservando ciò che ora emerge dai diversi Paesi in termini di immunità della popolazione, che non è poi così rassicurante dato che tra il 2% e il 14% ha gli anticorpi, cosa che lascia ancora circa l’85-90% della popolazione suscettibile, si può dire che il virus è intorno a noi, circola molto più di gennaio e febbraio. Non voglio disegnare un’immagine da “giorno del giudizio”, ma penso che dobbiamo essere realistici. E che non è il momento di rilassarsi completamente”. Fonte: Ilmeteo.it

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