Costantino Vitagliano racconta il dramma della malattia

Redazione
Costantino Vitagliano racconta il dramma della malattia
Costantino Vitagliano

Costantino Vitagliano, noto al pubblico per il suo passato da tronista e volto televisivo, ha sperimentato un cambiamento radicale nella sua vita. Costantino riporta questa trasformazione, raccontando come una normale giornata si sia trasformata in un punto di svolta per la sua vita.

In un’intervista rilasciata a Silvia Toffanin nel suo programma Verissimo, Vitagliano ha rivelato la recente scoperta di una malattia molto rara che attualmente influisce fortemente sulla sua vita quotidiana. Questa scoperta è avvenuta in modo del tutto casuale. Mentre stava giocando con sua figlia, l’ex tronista si è infortunato a un tendine e si è dovuto recare in Pronto Soccorso, dove era presente il suo medico.

A causa di un dolore al petto, il medico ha proposto a Costantino Vitagliano di sottoporsi a ulteriori esami. Circa un mese dopo, ha ricevuto la diagnosi della rara malattia: “Hanno scoperto una macchia sull’aorta ombelicale e, pur non spiegandomi niente mi hanno ricoverato dicendo che era pericoloso non essere sotto controllo. Mi hanno messo nel reparto di chirurgia tumorale, riempito di morfina e a me sono venuti in mente i ricordi di quello che avevo passato con mia madre e sono andato giù prima di testa, che fisicamente”.

Costantino Vitagliano racconta la malattia

Racconta Costantino Vitagliano di aver subito una serie di esami intensivi e di aver perduto dodici chili in dieci giorni a causa dello stress e dell’ansia. Alla fine, è stato diagnosticato con una malattia rara e autoimmune, un termine che Vitagliano ammette di non aver mai sentito prima. Condividendo la sua situazione a Verissimo, ha messo in luce la gravità della sua condizione dicendo

“Ho una massa che mette quotidianamente a rischio la mia aorta”. Ha fornito ulteriori dettagli sulla sua giornata tipica in questa nuova e intricata esistenza. “Dalle 8 del mattino sono costretto a prendere una miriade di pillole e non sapere cosa mi riserva il futuro mi agita” ha confessato. “Dalle due del pomeriggio ho sempre un cerchio alla testa. La mia malattia è talmente rara che non esistono farmaci specifici. Continuo a vivere alternando cortisone, che mi rende euforico, a momenti di umore basso”.

“Al momento, ciò che mi hanno detto è che siamo in una fase di sperimentazione, piuttosto che in una di cura attiva. L’unico anti-infiammatorio che sembra alleviare il dolore è il cortisone, ma la realtà è che non si sa come evolverà la situazione”. Questa circostanza ha, ovviamente, trasformato molti aspetti della sua vita, lasciando Costantino Vitagliano con diversi pensieri su come affrontare la situazione.

“Si è come se qualcuno avesse spento un interruttore e la mia vita sia cambiata all’improvviso. Ora non mi importa di molte cose, la mia prospettiva è diversa, in parte perché mi trovo frequentemente in uno stato d’ansia. Questi sono gli avvenimenti che ti possono cambiare” spiega. Quando gli viene chiesto di sua figlia di otto anni e di come la malattia stia influenzando il suo rapporto con lei, risponde. “Cerco di non mostrarmi sofferente, anche se a volte non ci riesco”.

Conclude Costantino Vitagliano: Ricorda che il periodo più difficile è stato durante il prolungato ricovero, in cui la diagnosi era ancora ignota: “Stavo quasi perdendo la ragione, essere lì è stato estremamente arduo”. Incapace di comprendere per venticinque giorni di che malattia soffrivo, sono rimasto intrappolato in un reparto il cui scopo conoscevo.

Ho raggiunto un punto tale da desiderare di liberarmi dalle catene e partire. Avevo contemplato l’idea di “morire da leone”. Non avrei mai immaginato che una tale cosa potesse accadere: al mattino mi esercitavo in palestra e la sera mi veniva comunicato che la mia vita era in pericolo.

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