Elena Maraga, la maestra di Only Fans, licenziata

La 29enne di Treviso ha annunciato ricorso legale contro l’asilo parrocchiale. Le foto comprate dal papà di un alunno

Redazione
Elena Maraga, la maestra di Only Fans, licenziata

Elena Maraga, la maestra di Only Fans, licenziata. La 29enne di Treviso ha annunciato ricorso legale contro l’asilo parrocchiale. Le foto comprate dal papà di un alunno.

Elena Maraga, l’insegnante di 29 anni coinvolta nelle polemiche per la sua attività su OnlyFans, è stata ufficialmente licenziata per “giusta causa”. La notizia è stata diffusa dalla stessa docente durante un intervento a La Zanzara su Radio 24.

L’asilo cattolico paritario in provincia di Treviso ha giustificato il licenziamento citando un “comportamento inappropriato” e un “rapporto di fiducia compromesso”.

L’intera vicenda è iniziata a marzo, quando un genitore, partendo dal profilo Instagram dell’insegnante, ha scoperto il collegamento ai contenuti espliciti su OnlyFans.

Il padre di un alunno ha diffuso le immagini

“Il padre di un mio alunno ha acquistato le mie foto e le ha diffuse nella chat del calcetto, fino a quando la moglie lo ha scoperto,” ha spiegato Maraga. La scoperta ha portato alla sospensione immediata dell’insegnante e al blocco del salario.

Questo caso ha acceso un dibattito sull’equilibrio tra vita privata e lavoro, specialmente in un ambiente scolastico cattolico. Maraga ha difeso la sua professionalità, lamentando la mancanza di comunicazione da parte della scuola.

“Non ho mai mescolato i due ambiti,” ha dichiarato, sottolineando anche motivazioni economiche dietro la sua scelta: “Mi piace e ho trasformato la mia passione per il corpo in una fonte di guadagno.

Vivere con 1.200 euro al mese è difficile, ecco perché ho aperto OnlyFans. Produco contenuti espliciti ma mai sesso di coppia o con altre persone.”

Libera di esprimere la propria fisicità

Il licenziamento era prevedibile, anche in seguito alle sue dichiarazioni pubbliche “ai media e nei programmi televisivi” dove aveva affermato di non provare imbarazzo e di sentirsi libera di esprimere la propria fisicità.

Per la scuola, queste affermazioni hanno compromesso irreparabilmente la fiducia nel rapporto di lavoro. Alcuni genitori, tuttavia, si sono schierati dalla parte della maestra, ritenendo che la sua occupazione “esterna” non influisse sulla qualità dell’educazione fornita.

In 30 avevano firmato una petizione per la sua reintegrazione. Dopo il clamore suscitato dalla vicenda, la maestra era stata sospesa, e ora il capitolo si è definitivamente chiuso.

Come educatrice, non ho mai fatto mancare nulla né agli alunni né alla scuola,” ha affermato. La questione è arrivata al ministero dell’Istruzione, che ha istituito una commissione per aggiornare il codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Nel frattempo, Maraga ha annunciato un ricorso legale contro l’asilo parrocchiale.

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