Emergenza coronavirus: gli Stati Uniti scavalcano Italia e Cina, la situazione nel mondo

Redazione
Emergenza coronavirus: gli Stati Uniti scavalcano Italia e Cina, la situazione nel mondo

Emergenza coronavirus: gli Stati Uniti scavalcano Italia e Cina, la situazione nel mondo. Cambia nuovamente la classifica dei Paesi più colpiti dal coronavirus Covid-19: la Cina perde il primato dopo diversi mesi a discapito degli Stati Uniti, che proprio ieri sera sono ufficialmente diventati il Paese più infettato al mondo con ben 85.612 casi positivi. Purtroppo l’epidemia sta dilagando ovunque e anche in Cina, seppur lievemente, continuano a salire i nuovi contagi soprattutto a causa di persone che rientrano dall’estero. Nelle ultime ventiquattro ore si registrano oltre 60 casi in Cina, alcuni dei quali anche a Wuhan.

Si aggrava senza sosta la situazione anche in Spagna e Germania: in particolare nello Stato iberico si sfiorano i 58.000 casi con oltre 4.000 vittime, con un rapporto contagi/vittime simile a quello italiano. Purtroppo la situazione più drammatica, per quel che concerne il numero dei deceduti, resta quella dell’Italia con oltre 8.000 vittime con poco più di 80.000 casi positivi. Ricordiamo ovviamente che ogni Paese utilizza diversi parametri per valutare la causa di morte dei pazienti e quindi i numeri e le proporzioni possono variare da Stato a Stato.

Negli Stati Uniti registrati ben 85.612 casi positivi e 1.304 vittime, ma la situazione è destinata a degenerare rapidamente nei prossimi giorni a causa del forte ritardo con cui il governo americano si è mosso per varare le misure restrittive. Il sindaco Bill de Blasio prevede che mezza New York sarà contagiata. Il sindaco teme che almeno 4 milioni di abitanti della Grande Mela saranno infettate dal coronavirus. “E’ plausibile – ha spiegato – ed è molto preoccupante, ma dobbiamo iniziare a dire la verità”.

Germania

Aumentano i casi positivi a ben 47.611, ma le vittime sono appena 289. Come mai questa netta differenza con gli altri Paesi? Probabilmente il lavoro di diagnostica estremamente forte e capillare ha avuto gli effetti sperati: ad affermarlo è il virologo della Charité Christian Drosten. “Il grande lavoro dei laboratori di analisi in Germania – spiega il virologo – è stata la forza del sistema tedesco contro il contagio, perché si è potuto identificare, isolare e contenere i casi”. Ma il ministro della Salute tedesco Jens Spahn dichiara: “Il numero delle vittime aumenta in Germania, anche se è ancora basso. Ma siamo alla quiete prima della tempesta. Non sappiamo cosa succederà”.

Francia

Secondo le stime della Sanità francese ci sarebbero almeno 40.000 casi positivi ma i dati ufficiali parlano di 29.566 casi. Ben 1.696 le vittime, in rapido aumento nel corso degli ultimi giorni. La situazione negli ospedali inizia a diventare estremamente critica soprattutto nell’Alsazia dove stanno evacuando diverse strutture ospedaliere ormai al collasso.

Il ministro degli Interni di Parigi, Christophe Castaner, ha annunciato il dispiegamento di 100mila poliziotti e gendarmi per sorvegliare i cittadini affinchè rispettino le norme di quarantena.

Regno Unito

La situazione sta degenerando giorno dopo giorno e probabilmente si pagano e conseguenze dell’atteggiamento superficiale adottato inizialmente dalle autorità. Si teme un vero e proprio tsunami di ricoveri e casi di contagio in tutta la Gran Bretagna, soprattutto nella megalopoli di Londra. Aumentano esponenzialmente anche le domande per pazienti gravi che necessitano di ricoveri ospedalieri.

Nel frattempo in tutto il mondo sono stati toccati i 536.000 casi positivi al Covid-19, per un totale di 24.000 vittime.

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