Favara, delitto Simone: la vittima colpito da quattro colpi di pistola, uno al viso

Redazione
Favara, delitto Simone: la vittima colpito da quattro colpi di pistola, uno al viso

Favara, delitto Simone: la vittima colpito da quattro colpi di pistola, uno al viso. L’ispezione cadaverica non ha sciolto tutti i dubbi, si attende l’autopsia.

Ha tutte le caratteristiche dell’esecuzione l’omicidio del sessantanovenne Francesco Simone, titolare di una rivendita di autovetture a Favara, in provincia di Agrigento.

Sarebbero quattro i colpi di pistola esplosi contro l’uomo, uno al viso, che si trovava sul suo appezzamento di terreno in contrada Poggio Muto, nella zona della Crocca a Favara.

L’esame autoptico, già disposto dalla Procura di Agrigento, si terrà entro il fine settimana. Sul luogo dell’agguato si è recato, oltre al pubblico ministero di turno Maria Barbara Cifalinò, anche il procuratore Giovanni Di Leo e il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri: il colonnello Nicola De Tullio.

Francesco Simone si trovava in campagna

La vittima si trovava in campagna, in una contrada dove ci sono molte residenze abitate in estate e deserte in questo periodo dell’anno. Ed era in un campo, fra ulivi e mandorli. Su un arbusto era appesa la sua giacca.

Verosimilmente, alle spalle della sua residenza estiva, si stava occupando, forse anche raccogliendo i frutti, delle proprie coltivazioni. I carabinieri stanno sentendo le testimonianze di familiari e conoscenti.

Ancora tutta da chiarire la dinamica della vicenda, soprattutto chi ha lanciato l’allarme alle forze dell’ordine, trattandosi appunto di una zona di campagna.

Francesco Simone si trovava tra i suoi alberi di olivo e mandorlo, forse perché stava procedendo alla raccolta dei frutti. Chiunque lo abbia ucciso, evidentemente conosceva orai e sue abitudini, lo ha raggiunto sapendo di trovarlo sul posto.

Le indagini proseguono a tutto tondo. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire il suo profilo. Per lui vecchie condanne per droga e reati contro il patrimonio, ma non per usura come inizialmente trapelato. Da anni si occupava di una concessionaria di auto usate a Favara che gestiva insieme al figlio.

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