Flavio Insinna con il dente avvelenato, bordata alla Rai
Flavio Insinna non si sottrae alle domande. Durante la conferenza stampa di presentazione del suo ultimo lavoro, “La Stoccata Vincente”. Il film tv che andrà in onda il 24 settembre in prima serata su Rai Uno
E che racconta la storia vera di Paolo Pizzo, campione del mondo di scherma dopo aver sconfitto un cancro al cervello. L’attore e conduttore affronta una domanda sul controverso cambio al timone de “L’Eredità“. La Rai ha scelto di affidare il posto che è stato di Flavio Insinna per cinque anni di grande successo a Pino Insegno.
Con un sorriso ironico, Flavio Insinna dichiara
“Ah, la domanda su L’Eredità non me l’aspettavo!“. Viene chiesto se questo nuovo impegno in “La Stoccata Vincente” sia una sorta di “compensazione” dopo la fine dell’avventura televisiva. Flavio Insinna risponde: “Mi trovo costretto a ripercorrere il mio curriculum. Ho frequentato la mia prima scuola di teatro nel 1986, mi sono diplomato al laboratorio di Gigi Proietti nel 1990 e ho girato la mia prima fiction in Rai nel 1996.
Recitare per me non è una consolazione, ma è ciò che faccio per mestiere. Mi hanno insegnato così bene che so fare anche altro, ma il mio mestiere è essere attore. Nel gioco dei pacchi di ‘Affari Tuoi’ non facevo solo da presentatore, ma improvvisavo e utilizzavo gli strumenti della mia professione. Riguardo a L’Eredità, so già che vi causerò un po’ di dolore, ma posso dire che è stata una meravigliosa storia d’amore.
L’ho condotto per cinque stagioni dopo la morte di Fabrizio Frizzi. Il primo anno non mi sentivo all’altezza, ero stordito e spaventato, ma il pubblico non ha mai abbandonato il programma. È un’esperienza fantastica e continuo ad avere un grande affetto per qualcosa che ho tanto amato. Credo nella persistenza della memoria, credo che quando il pubblico pensa a me, pensi: ‘tu ceni a casa mia’, non ‘tu cenavi a casa mia’.
Flavio Insinna ama la sua storia, L’Eredità, la Rai, questo posto. Anche se domani decidessero che non potrò più entrare, questa sarà sempre la mia storia. So che non ci saranno titoli sensazionalistici perché io non critico, ma guardo a L’Eredità come a una grande storia conclusa. Se ami qualcosa, continui a augurare il meglio. Quindi, grazie, buona vita a L’Eredità, alla Rai e soprattutto a chi lo guarda.”
Inoltre Flavio Insinna, rivela un retroscena e conferma di aver rifiutato le lusinghe di un’altra grande azienda televisiva. “Non è che La7 mi ha corteggiato, mi volevano proprio. Ho ringraziato per l’interesse, ma non avrebbe fatto parte della mia natura andare altrove per fare un gioco nella stessa fascia oraria.”
Sul futuro, invece, Flavio Insinna non si sbilancia. Nonostante le sollecitazioni, preferisce non dare dettagli. “Mi sento bene. Non sono un lavoratore della Whirpool in cassa integrazione. Forse tra quattro o cinque anni mi vedrete disperato, incatenato al cavallo di viale Mazzini, ma per ora ho il teatro e molte altre cose. Mi godo il momento e sono grato per la vita che ho”.