Francesca Ercolini: suicidio sospetto per la giudice
La magistrata fu trovata morta nella sua abitazione di Pesaro nel dicembre del 2022. Riesumato il corpo, in campo sono scesi anche i carabinieri del Ris di Roma

Francesca Ercolini: suicidio sospetto per la giudice. La magistrata fu trovata morta nella sua abitazione di Pesaro nel dicembre del 2022. Riesumato il corpo, in campo sono scesi anche i carabinieri del Ris di Roma.
Il caso della giudice Francesca Ercolini, trovata morta a Pesaro il 26 dicembre 2022 e inizialmente archiviato come suicidio, è ora oggetto di una nuova indagine della Procura dell’Aquila.
Sono indagati il marito della vittima, quattro funzionari delle forze dell’ordine coinvolti nelle indagini originali e il medico legale che eseguì la prima autopsia.
La salma è stata riesumata e trasferita al Policlinico Umberto I di Roma per un nuovo esame autoptico, disposto dal giudice abruzzese e affidato al medico legale Vittorio Fineschi con il supporto di altri esperti.
Depistaggio e falsità ideologica
Le indagini ipotizzano reati quali depistaggio, falsità ideologica, violazione del segreto istruttorio e omissione di atti d’ufficio, con sospetti di maltrattamenti in famiglia e istigazione al suicidio, temi precedentemente valutati ma poi scartati.
La riapertura del caso è stata sollecitata dalla madre della giudice, Carmela Fusco, convinta che la figlia non si sia tolta la vita. Oltre all’autopsia, i carabinieri del Ris di Roma ricostruiranno la scena del decesso e sono stati sequestrati dispositivi elettronici e effettuate perquisizioni domiciliari.
La vicenda ha visto diverse turbolenze giudiziarie, inclusi scontri tra pm e procuratore capo, con il coinvolgimento del Consiglio Superiore della Magistratura.
L’azione tenace della madre, che ha presentato un esposto corredato da una consulenza medico-legale evidenziando incongruenze nelle indagini iniziali, ha portato a questa nuova fase investigativa.
Complessivamente, le nuove indagini mirano a chiarire le circostanze della morte della giudice Ercolini, ponendo particolare attenzione a eventuali responsabilità di terzi e a possibili depistaggi, con l’obiettivo di fare piena luce su quanto avvenuto nell’abitazione dove la donna viveva.