Frontale: auto contro tir, Giorgio muore a 31 anni

Redazione
Frontale: auto contro tir, Giorgio muore a 31 anni

Frontale: auto contro tir, Giorgio muore a 31 anni. Drammatico incidente frontale a Padova, dove un ragazzo di soli 31 anni, Giorgio Cusin, è morto dopo che con la sua auto si è schiantato frontalmente contro un tir.

Le cause dell’incidente frontale sono ancora in via di accertamento da parte delle forze dell’ordine. Il ragazzo stava percorrendo lo svincolo di corso 13 Giugno verso corso Australia a bordo della sua Fiat Panda.

All’improvviso ha perso il controllo dell’auto e si è verificato l’impatto che non gli ha lasciato scampo. Proveniva da Vigodarzere e andava in direzione del centro città.

Probabilmente stava tornando a casa, a Chiesanuova, dove abitava al civico 10 di via Einstein. L’impatto è stato talmente forte che il parabrezza della vettura è andato in frantumi, gli airbag sono esplosi.

Il paraurti anteriore e il cofano sono completamente rientrati in un groviglio di lamiere. E lui è deceduto sul colpo. Quando sono arrivati i soccorsi non c’era, purtroppo, più nulla da fare.

Il conducente del camion sotto choc

Il conducente del camion, sotto choc per l’accaduto, è invece rimasto gravemente ferito e trasportato all’ospedale. Come mai l’automobile del giovane abbia invaso la carreggiata opposta andando a scontrarsi con il mezzo pesante non è ancora chiaro.

Potrebbe essersi trattato di una distrazione da parte del trentunenne oppure di un malore improvviso o di qualcosa o qualcuno che gli abbia tagliato la strada. Ma le indagini sono ancora in corso.

La morte di Giorgio è una tragedia nella tragedia. Quattordici anni fa, infatti, è morto il fratello, Giuseppe, accoltellato a morte al parco di Mortise. Il papà dei due, Edoardo, non si dà pace.

“Non sappiamo ancora nulla di cosa possa essere accaduto e ancora non l’abbiamo visto, era un ragazzone alto più di un metro e 90 ed era in perfetta salute, non riesco a pensare che possa aver avuto un malore.

Lo ha detto al quotidiano Il Gazzettino il papà. Penso più a una distrazione anche perché Giorgio era prudente, faceva quella strada quattro volte al giorno da casa all’ufficio e non correva perché voleva evitare multe.

Non so cosa accadrà ora, mi ci sono voluti anni per uscire dal tunnel della morte di Giuseppe e ora anche Giorgio non c’è più”. Era proprio disperato il papà che ha perso due figli in modo tragico.

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