Gasdotto North Stream: attacco sottomarino russo?

Redazione
Gasdotto North Stream: attacco sottomarino russo?

Gasdotto North Stream: attacco sottomarino russo? A chi giova? Premesso che la triplice detonazione che ha squarciato i gasdotti Nord Stream 1 e 2 – divisa, secondo il servizio sismico svedese, in due esplosioni.

Una di magnitudo 1.9 registrata alle 2.03 del mattino di lunedì a sud est dell’isola danese Bornholm. Un’altra, alle 19.04 di lunedì, di magnitudo 2.3, un po’ più a nord – è di origine umana e che quindi siamo di fronte a un sabotaggio, la domanda che tutti si fanno è: chi ha interesse a una azione simile? Chi avvantaggia?

E la risposta è che avvantaggia la Russia, che può proseguire nel tentativo di strozzare l’Europa lanciando il sasso e nascondendo la mano. Anzi cercando di attribuire la responsabilità a polacchi, ucraini o agli stessi americani.

Ma l’operazione è poco credibile. E le prime indicazioni che arrivano dalla marina e dai servizi americani fanno anche un nome. Secondo fonti occidentali, la marina americana avrebbe segnalato al largo della Norvegia il sommergibile nucleare russo BS329 Belgorod.

Un’unità nuovissima (è stato varato nel 2019) di classe Oscar II – 170 metri di lunghezza, 2 reattori ad acqua pressurizzata, armato con 6 siluri nucleari Poseidon con i quali attaccare i “battle group” americani – che il 10 febbraio era segnalato dal satellite Pleiads nel porto russo di Severodvinsk, sul Mar Bianco, e poi ha mosso verso Capo Nord e quindi a sud, lungo la costa norvegese.

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Dove sia ora, non si sa, ma il Belgorod ha una particolarità: operare sui fondali per piazzare sistemi spia, sonar o altro. Per questo sotto la sua ‘pancia’ ospita un sommergibile (tecnicamente chiamato) ‘midget’ (nano) che è inviato a compiere operazioni sul fondale.

Il Belgorod ne può ospitare di 2 tipi: il Losharik, 70 metri, oppure il Paltus, 55 metri. L’ipotesi dell’intelligence occidentale è che il Belgorod abbia sganciato uno dei due sommergibili ‘midget’ al largo delle coste occidentali danesi, mandandolo a piazzare, con uomini rana, una serie di cariche ad alto potenziale sui tubi del Nord Stream.

In questo modo Mosca bloccherebbe il flusso di gas senza prendersene la colpa e tenterebbe di strozzare l’Europa. Una chiara azione di guerra ibrida. (fonte quotidiano.net)

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