Incinta va al pronto soccorso: dimessa muore dopo due giorni
Incinta va al pronto soccorso: dimessa muore dopo due giorni. La donna, originaria di Longobardi, nel cosentino, era al sesto mese di gravidanza ed era arrivata una prima volta in ospedale lunedì.
Si era presentata al pronto soccorso lamentando alcuni dolori addominali, vomito, e dissenteria. Dopo le visite di routine, era stata dimessa.
Neanche il tracciato, effettuato in quell’occasione, avrebbe evidenziato anomalie nel battito cardiaco del piccolo che portava in grembo.
Ma la donna continuava ad accusare dei dolori, per cui, insieme al marito quarantenne, è tornata all’ospedale dell’Annunziata mercoledì.
Questa volta è stata ricoverata e il suo quadro clinico si sarebbe subito complicato, fino ad arrivare alla morte improvvisa.
Il marito ha presentato una denuncia alla polizia e la procura di Cosenza ha aperto un’inchiesta, disponendo anche il sequestro della cartella medica e della salma, in attesa dell’autopsia.
Dramma a Cagliari: spara alla moglie e si toglie la vita
Omicidio-suicidio in Sardegna. Un uomo ha ucciso sua moglie e poi si è tolto la vita. Il dramma familiare si è consumato nel pomeriggio di oggi, venerdì 21 agosto, a Quartucciu, nel Cagliaritano.
A compiere il delitto, secondo le prime informazioni, è un pensionato di circa ottanta anni che prima ha ucciso la moglie con un colpo di fucile e poi si è tolto la vita.
Rivolgendo la stessa arma contro se stesso. La donna aveva qualche anno in meno del marito.
Secondo indiscrezioni entrambi avevano problemi di salute
L’omicidio-suicidio è avvenuto in via Neghelli, una traversa della centrale via Nazionale, vicino alla chiesa parrocchiale.
Non si sa cosa è accaduto negli attimi precedenti alla tragedia familiare. Se c’è stata una lite tra i due anziani coniugi o meno. Secondo alcune indiscrezioni entrambi avrebbero avuto dei gravi problemi di salute.
Indagano i Carabinieri
Dopo l’allarme, sul posto a Quartucciu sono intervenuti sul posto i carabinieri della compagnia di Quartu. Coordinati dal maggiore Valerio Cadeddu, e gli uomini del Nucleo investigativo del Comando provinciale. Fonte Repubblica
