Inviato di Barbara D’Urso finisce in ospedale, ecco cosa è successo

Redazione
Inviato di Barbara D’Urso finisce in ospedale, ecco cosa è successo

Inviato di Barbara D’Urso finisce in ospedale, ecco cosa è successo. Stava girando un servizio televisivo per raccontare di alcuni ristoranti milanesi che, durante la zona arancione, sono rimasti aperti violando le disposizioni contenute nel Dpcm.

Un servizio che ha comportato una “cena clandestina” e subito dopo un ricovero in ospedale. Il giornalista, che lavora per la trasmissione “Live – Non è la D’Urso” in onda su Canale 5, è infatti ricoverato per un’intossicazione alimentare.

Vip e calciatori tra i clienti dei ristoranti “clandestini”

Il servizio, andato in onda domenica 31 gennaio, raccontava come alcuni locali di Milano durante il periodo in zona arancione – che vieta l’apertura al pubblico dei ristoranti – abbiano aggirato le norme.

Consentendo, così, a clienti selezionati e famosi di poter consumare all’interno delle loro strutture. In particolare l’attenzione è stata concentrata su due ristoranti milanesi, dove si è notato un forte andirivieni di personaggi noti.

Gli inviati, dopo essere riusciti a farsi inserire in lista, attraverso l’ausilio di telecamere nascoste hanno mostrato come al loro interno non venisse rispettata alcuna regola: tavole imbandite, clienti comodamente seduti e intenti a consumare alimenti e bevande.

Alla fine di ogni cena, i proprietari dei ristoranti rilasciavano, per non incorrere in sanzioni pesanti, gli scontrini con la dicitura “delivery”, attività consentita dal Dpcm. Dopodiché i clienti uscivano dal retro per non dare nell’occhio.

L’inviato ricoverato per intossicazione alimentare

Purtroppo, però, per uno degli inviati la serata si è conclusa drammaticamente. Il giornalista, una volta uscito dal locale, ha avvertito dei dolori ed è stato portato in ospedale. I sanitari hanno quindi diagnosticato un’intossicazione alimentare probabilmente causata dall’utilizzo di prodotti non freschi.

Lombardia, esenzione ticket sanitario per forze dell’ordine

La giunta regionale lombarda ha approvato una delibera che esenta dal pagamento delle spese sanitarie di specialistica ambulatoriale le forze armate e di Polizia, la Protezione civile, i Vigili del fuoco e gli agenti di Polizia locale.

Il ticket non dovranno pagarlo in caso di infortuni durante il servizio e anche in caso di dimissioni dal Pronto soccorso in codice bianco. Si tratta di disposizioni di esonero dalla compartecipazione alla spesa sanitaria che non rientrano nei Livelli essenziali di assistenza (Lea).

“In un momento come questo – ha commentato il vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Letizia Moratti – non potevamo non avere un’attenzione di riguardo verso questi operatori impegnati ogni giorno sul territorio per garantire ordine e sicurezza.

E’ un segnale importante per testimoniare la nostra vicinanza concreta e il nostro ringraziamento a chi quotidianamente svolge un lavoro a servizio della collettività, spesso mettendo a repentaglio anche la vita”.

L’impatto economico dell’iniziativa è stimato attorno ai centomila euro annui. Una previsione di spesa che troverà copertura nel Bilancio pluriennale 2021-2023 approvato a fine dicembre dal Consiglio regionale. È comunque previsto un monitoraggio nel corso di quest’anno per valutare l’effettivo impatto economico dell’intervento.

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