Loch Ness: la più grande caccia mai esistita al mostro

Redazione
Loch Ness: la più grande caccia mai esistita al mostro

Loch Ness: la più grande caccia mai esistita al mostro. Centinaia di volontari speranzosi si sono uniti a una caccia di due giorni per trovare il leggendario mostro scozzese di Loch Ness, in quella che gli organizzatori hanno descritto come la più grande caccia a “Nessie” che sia mai fatta in Scozia negli ultimi cinquant’anni.

Nuovi strumenti all’avanguardia

Il Loch Ness Centre ha dichiarato l’utilizzo di attrezzature di rilevamento che non erano precedentemente provate nel lago, compresi i droni termici.

Ai volontari da tutto il mondo sono assegnati i luoghi intorno al lago (lungo circa 37 km) da cui monitorare eventuali segni di Nessie, mentre altri hanno optato per le barche per monitorare le acque. Un idrofono è utilizzato anche per rilevare segnali acustici sott’acqua.

La storia di Nessie

La prima testimonianza scritta di un mostro si riferisce al monaco irlandese St Columba, che si dice aver bandito una “bestia d’acqua” nelle profondità del fiume Ness nel VI secolo d.C.

Alcuni avvistamenti, in cui la sagoma era confusa, sarebbero avvenuti anche sulla terraferma a partire dal 1930. Intorno a quell’anno, dei collegiali di Drumnadrochit raccontarono al loro professore di aver visto “un animale davvero straordinario e spaventoso nelle paludi che bordano la baia di Urquhart» ad ogni modo, tutte le segnalazioni si sono rivelate poco attendibili o dei falsi clamorosi.

La prima foto del mostro fatta di Hugh Gray(1933)

La nascita del mito della creatura che vive nel lago avviene e si sviluppa negli anni ’30 a partire dal 1933, in seguito all’apertura di una nuova strada che correva lungo le rive del lago, iniziano quindi i primi gli avvistamenti come quello di George Spicer del 22 luglio e poi un altro da Arthur Grant, un motociclista.

Il mese successivo George Spicer racconta all’Inverness Courier di aver visto insieme alla moglie un animale dall’aspetto preistorico che attraversava la strada nelle vicinanze del lago.

Nel novembre 1933 è scattata la prima fotografia da Hugh Gray dove si vede un lungo corpo sinuoso che nuota in superficie facendo ribollire l’acqua circostanza.

Secondo alcuni si trattava in realtà del labrador retriever dello stesso Gray che nuotava verso la fotocamera con un bastone in bocca. E il ricercatore Roland Watson ha sostenuto che sul lato destro della foto è visibile una forma simile alla testa di un’anguilla.

Le numerose bufale

La foto più famosa di Nessie è del 1934 e mostrava una testa su un lungo collo che emergeva dall’acqua, ma 60 anni dopo si scoprì che era una bufala che usava un modello di mostro marino attaccato a un sottomarino giocattolo. Innumerevoli tentativi infruttuosi di rintracciare il mostro sono fatti negli anni successivi.

La caccia in diretta streaming

Gli appassionati di Nessie che non sono in grado di fare il viaggio sono invitati a partecipare guardando streaming in diretta dalle webcam della squadra per eventuali avvistamenti misteriosi attraverso le acque.

Inoltre parte del fascino duraturo della storia del mostro di Loch Ness è la sua accessibilità, in quanto puoi letteralmente fermarti sulla riva del lago e farne parte come le centinaia di volontari lì presenti e grazie a internet, puoi sentirti parte di tutto ciò anche da casa.

Marketing e rialzo del turismo

Il rinnovato interesse per la leggenda del mitico mostro offre un’opportunità importante di rilancio della regione, così da contrastare il calo di turismo nelle Highlands dovuto all’impatto combinato della Brexit, dello spopolamento e dell’aumento del costo della vita.

Così nell’estate 2023 c’è un incremento notevole delle prenotazioni nei locali alberghi e della frequentazione delle varie attrazioni. L’area inoltre ha molto di più da offrire di un mostro mitico.

Da un lato vi è la montagna più alta del Regno Unito e dall’altro le più grandi aree di acqua dolce. È un posto fantastico e ogni stagione è diversa.

Paola De Palma

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