Mamma uccide la figlia di 19 mesi con l’acqua bollente

Redazione
Mamma uccide la figlia di 19 mesi con l’acqua bollente

Mamma uccide la figlia di 19 mesi con l’acqua bollente. Katie Crowder, mamma cocainomane di 26 anni, ha ucciso la figlioletta di 19 mesi immergendola nell’acqua bollente per diversi minuti.

In seguito ha negato tutto

La ragazza sembra non riuscisse più a sopportare la presenza della piccola. L’episodio è accaduto in un’abitazione di Whamby Avenue a Mansfield (Regno Unito).

Al fine di non destare sospetti, Katie ha ripulito la scena del crimine, mentre la bambina moriva tra atroci sofferenze. In seguito, la 26enne è andata presso la casa dei genitori, avvertendo questi ultimi che la sua bambina stava male.

Ustioni sul corpicino

Come informa la testata britannica Metro, la figlioletta di Katie Crowder ha riportato ustioni sulla maggior parte del corpo. La bambina sarebbe morta a causa di un arresto cardiaco. Probabilmente a causa dell’intenso dolore provato quando la sua stessa madre l’aveva immersa nell’acqua bollente per disfarsene.

Numerosi i segni di violenza sul corpicino della piccola, mentre nel sangue della 26enne è stato trovato un elevato tasso di cocaina. Pare che Katie non avesse più voglia di accudire la figlioletta.

Mangia il cadavere di un amico dopo averlo ucciso

Storia insolita e terrificante quella che riguarda il ritrovamento di alcune ossa in alcuni boschi nei dintorni di Berlino. Si torna a parlare di cannibalismo in Germania dopo il caso di Rotenburg : alcuni escursionisti hanno infatti ritrovato dei resti che appartengono a un uomo di 44 anni, Stefan T.

Risultava scomparso dal 5 settembre scorso e aveva lasciato l’appartamento condiviso a Lichtenberg poco prima di mezzanotte per non lasciare più traccia.

Il suo compagno di stanza aveva denunciato la scomparsa, ma poi poco o nulla si era saputo di quel 44enne misteriosamente sparito.

La svolta nelle indagini

Adesso la svolta: le indagini hanno portato all’arresto di un 41enne tedesco, un insegnante residente nel quartiere Pankow. Proprio lui è sospettato di omicidio, violenza sessuale e cannibalismo.

L’uomo insegnava matematica e nel 2015 lavorava in un liceo di Berlino. Prima ancora lavorava come redattore in una casa editrice. Per il momento non ha confessato nulla agli inquirenti e non si sa come la polizia sia arrivata a lui.

Gli inquirenti avevano già stretto il cerchio nell’ambito delle indagini sul 44enne. La vera svolta era arrivata quando gli agenti avevano trovato le ossa di una gamba umana in quel campo a nord di Berlino.

La procura non ha voluto comunicare ulteriori dettagli sull’indagine, ancora lontana dall’essere chiusa. Il sospetto e la vittima si sarebbero conosciuti online su un sito di incontri lgbt.

Nel corso di un appuntamento nell’appartamento dell’insegnante di matematica, questo avrebbe ucciso il 44enne. Subito dopo si sarebbe verificato l’episodio di cannibalismo.

L’episodio fa tornare alla mente il terribile capitolo di cronaca tedesca riguardante il “cannibale di Rotenburg” che 20 anni fa aveva scioccato l’opinione pubblica.

Armin Meiwes il 10 marzo del 2001 aveva ucciso un esperto di computer berlinese conosciuto su internet. La vittima era assolutamente consapevole di ciò che l’attendeva e aveva addirittura dato il suo consenso.

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR