Marmolada: è una carneficina, ancora 15 dispersi

Redazione
Marmolada: è una carneficina, ancora 15 dispersi

Marmolada: è una carneficina, ancora 15 dispersi. Il caldo di questo periodo è la principale causa della frana di ghiaccio e pietre, caduta giù per due chilometri sulla Marmolada e che ha travolto tutto ciò che ha trovato lungo il fianco della montagna.

“È una carneficina, un disastro inimmaginabile”. Le parole sono degli inquirenti, citati dall’Ansa, che hanno aperto un fascicolo per disastro colposo. La situazione è disastrosa: “Difficilmente sarà possibile risalire con esattezza all’identità delle vittime, perché i corpi sono stati smembrati”.

Al momento, sono sei le vittime accertate; ma i numeri sono destinati a salire. La valanga avrebbe travolto due cordate da sei alpinisti e tra le vittime ci sarebbero anche le guide.

I feriti sono una decina, mentre sarebbero una quindicina gli escursionisti ancora dispersi sulla Marmolada. Nel pomeriggio, però, i soccorsi sono stati interrotti. Troppo pericoloso continuare a cercare a causa delle alte temperature.

Il rischio di ulteriori crolli è molto probabile

Perciò le perlustrazioni sono continuate esclusivamente per via aerea, prima con degli elicotteri e poi con i droni dei Vigili del fuoco. La speranza dei soccorritori è che nella notte si abbassino le temperature, in modo da poter riprendere le ricerche via terra domattina presto.

“I primi testimoni hanno parlato di una quindicina di persone. In tutto quattro cordate, due in alto, sulla via normale, e due più in basso. Ma non sappiamo esattamente da quante persone fossero composte e dobbiamo basarci su ipotesi.

Ci sono blocchi di ghiaccio che vanno dai venti centimetri al mezzo metro ed è difficile che ci siano dei sopravvissuti”. Molto chiare le parole di Walter Cainelli, a capo del Soccorso alpino del Trentino.

I feriti si sono salvati perché lontani dalla valanga

Sempre nel pomeriggio sono evacuate altre 18 persone dalle cime di Punta Rocca e sono fatte rientrare quelle che si trovavano più in basso. I feriti si sono salvati perché erano lontani dall’area in cui è avvenuta la valanga, ma chi era sotto al momento del crollo è praticamente impossibile che sia sopravvissuto.

La Marmolada al momento è chiusa e non sarà riaperta molto presto, mentre per capire quante persone possano mancare all’appello sono state verificate anche le automobili parcheggiate.

Sarebbero 16 quelle di cui il proprietario non è stato ancora individuato. Ma attenzione: “Al momento non sappiamo se le auto sono delle sei persone decedute o dei dispersi o di persone che non sono interessate all’evento“, ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

Verifiche saranno fatte anche sull’altro lato della montagna. In serata, poi, è stato diffuso anche il numero di telefono per segnalare il mancato rientro di amici e familiari: 0461495272.

I testimoni raccontano di uno scenario apocalittico, con una valanga di ghiaccio, neve e pietre venuta improvvisamente giù dalla montagna. I nuovi dettagli che emergono, in effetti, sono più che impressionanti.

La massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio della Marmolada è scesa a 300 chilometri orari. Una valanga che ha distrutto tutto ciò che ha trovato sulla sua strada.

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