Milly Carlucci, il dolore è insopportabile: “Simbolo dei migliori anni”

Redazione
Milly Carlucci, il dolore è insopportabile: “Simbolo dei migliori anni”

Milly Carlucci, il dolore è insopportabile: Simbolo dei migliori anni”. Milly Carlucci ricorda Paolo Rossi, scomparso a 64 anni a causa di una malattia. Nel 2011 Rossi aveva partecipato a Ballando con le stelle. Il talent show condotto dalla celebre conduttrice Rai che oggi lo ricorda così

“Un dolore immenso. Un uomo generoso, umile e affabile. Il simbolo degli anni più belli della nostra vita. Quanta gioia ci hai regalato caro Pablito. Sei e sarai sempre nel nostro cuore”.

Il ricordo di Vicky Martin, maestra a Ballando

Vicky Martin, la maestra che affiancò Paolo Rossi a Ballando con le stelle, ha ricordato il calciatore attraverso i microfoni di Fanpage.it.

“Il mio cuore è scioccato dalla notizia e al momento sono molto emozionata. Era un uomo meraviglioso”, ha dichiarato la ballerina. Che non è riuscita ad andare oltre, provata dalla notizia della scomparsa prematura del calciatore.

La vita di Paolo Rossi

Iniziò a giocare a calcio all’età di nove anni con il Santa Lucia, squadra messa in piedi dal medico della frazione, il dottor Paiar. Nella stessa squadra militava anche il fratello maggiore Rossano.

Al padre Vittorio, ex ala destra del Prato, è dedicato il campo sportivo del Santa Lucia. Dal primo matrimonio nasce un figlio. Dopo il divorzio, nel si è sposato con la giornalista Federica Cappelletti, dalla quale ha avuto due figlie.

Nel 1999 è candidato alle elezioni europee per Alleanza Nazionale, nella circoscrizione Nord-Est. Nel 2000 si candida alla presidenza della Lega Pallavolo Serie A femminile[12], senza tuttavia essere eletto.

In televisione è stato opinionista per varie emittenti italiane quali Sky Sport, Premium Sport e Rai. Nel 2011 partecipa inoltre a Ballando con le stelle come concorrente.

A Vicenza gestiva un’agenzia immobiliare insieme all’ex compagno di squadra Giancarlo Salvi. Possiede inoltre un complesso agrituristico a Bucine.

La carriera

Nel 1972, a sedici anni, passò alla Juventus nonostante in famiglia fossero contrari, come ricordò lo stesso Rossi in un’intervista: “Non è facile, ai miei genitori non è che l’idea andasse molto.”

“Sono rimasti scottati dall’esperienza di mio fratello, anche lui in bianconero, che dopo un anno è stato rispedito a casa. Mia madre non ne vuole sapere di mandare a Torino un altro figlio così giovane”

“Mio padre consiglia al dottor Nesticò, un dirigente della Cattolica, di sparare una cifra alta, per dissuadere quelli juventini, ma non c’è verso. Italo Allodi viene a casa nostra, fa opera di mediazione e alla fine per quattordici milioni e mezzo faccio la valigia”

La nazionale

Rossi debuttò in nazionale maggiore il 21 dicembre 1977, ventunenne, in una gara amichevole contro il Belgio disputata a Liegi, vinta 1-0 dagli azzurri. Rossi ricordò così la sua prima esperienza in azzurro.

«Anche se si trattava di un incontro amichevole è stata senza dubbio una delle più forti emozioni che io abbia mai provato. Vestire per la prima volta la maglia azzurra è stata una grandissima soddisfazione.

Ricordo che quando è partito l’inno di Mameli mi sono sentito investito da una serie di responsabilità, prima fra tutte quella di rappresentare l’Italia intera».

Il commissario tecnico Enzo Bearzot lo convocò per il campionato del mondo 1978. Debuttò in questa manifestazione nella gara d’esordio contro la Francia a Mar del Plata. Il 2 giugno 1978. Segnò sia ai francesi sia all’Ungheria, entrambe nella prima fase a gruppi.

Il 10 giugno contro l’Argentina padrone di casa, invece, diede l’assist al compagno Bettega per il gol del definitivo 1-0 per gli azzurri. Segnò anche nella seconda fase a gruppi contro l’Austria, concludendo il Mondiale con 3 gol, mentre l’Italia si aggiudicò il quarto posto dopo aver perso la finalina contro il Brasile.

La squalifica lo tenne lontano dalla nazionale per due anni, facendogli saltare il campionato d’Europa 1980. Ma appena Rossi finì di scontarla venne convocato da Bearzot per il vittorioso campionato del mondo 1982.

La repentina convocazione di Pablito, creò tuttavia discussioni in quanto costrinse a lasciare a casa un giocatore come Pruzzo. Capocannoniere del campionato nelle due stagioni precedenti.

Rossi sembrò essere inefficace nella prima fase, che l’Italia superò ottenendo tre pareggi. Nella partita vinta 3-2 contro il Brasile, decisiva per la qualificazione alla semifinale, Rossi si sbloccò realizzando una tripletta.

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