Mengoli: “Mi sono sentito truffato perciò ho fatto disconoscimento della paternità”

Redazione
Mengoli: “Mi sono sentito truffato perciò ho fatto disconoscimento della paternità”

Mengoli: “Mi sono sentito truffato e ho fatto disconoscimento della paternità”. Paolo Mengoli si è confidato con Barbara D’Urso nel salotto di Domenica Live.

Il cantante, nel pieno del suo successo, diversi anni fa ha scoperto che la figlia, nata dal primo matrimonio, non è in realtà biologicamente sua. «Dopo vent’anni ho scoperto di non essere il padre di mia figlia. Da lì è nata una battaglia legale, a seguito anche di discussioni pesanti che abbiamo avuto in casa».

Dopo la separazione dalla prima moglie la notizia che ha fatto crollare il mondo del cantante: «A ventidue anni mi ha detto che non ero suo padre. La cosa che mi ha fatto male. Non è bello sentirlo da chi ho sempre pensato fosse mia figlia. Ho fatto la prova del DNA che ha confermato tutto questo».

Prima del test però la figlia ha denunciato  Mengoli per aggressione verbale, ma la falsa accusa, a detta del cantante, è stata comprovata dalla registrazione dell’incontro e dal verbale delle forze dell’Ordine.

Questo evento ha però portato il cantante a verificare effettivamente il rapporto con la ragazza, risultata poi non essere sua figlia.

Lo sfogo di Mengoli in diretta dalla D’Urso: “Ho fatto il disconoscimento della paternità perché non mi sentivo amato. Sarebbe bastato che mi dicesse che non era importante”.

“Che sarei stato comunque suo padre, anche se non biologico. La mia ex moglie me lo ha nascosto per vent’anni perché ero io che portavo avanti la famiglia. Mi sono sentito truffato”.

Aveva notato comportamenti strani da tempo. Un giorno, dopo il divorzio di Mengoli dalla moglie, la ragazza, ormai ventenne, gli dice: “Tu non sei mio padre”, poi si è corretta, “Tu non sei un padre”.

Quella frase gli rimane in testa.

“Io l’ho vista nascere, veniva con me negli studi televisivi, era diventata la mascotte della Nazionale Cantanti. Non l’ho più vista dal 2008. Neanche sentita. Una volta, l’ho chiamata per sbaglio, ma poteva essere l’occasione per parlare, le ho detto che mi ero sbagliato e lei: sì, sì, ti sei sbagliato, ciao”.

Mengoli è evidentemente scosso. Ha gli occhi lucidi. La ferita è ben viva.

“Nel 2007 c’è stata la morte del papà della madre, ho notato un viavai da casa, un bel giorno ricevo una telefonata di condoglianze. Non mi avevano detto nulla. Le ho fatto le condoglianze. Dopo un po’ ricevo una telefonata di mia figlia: “che non ti venga di venire al funerale, perché sei persona sgradita”.

Su consiglio della moglie attuale, avvocato, un giorno incontra la ragazza e prende le prove. In quell’incontro lei gli grida contro, dicendo di voler tornare a vivere nella loro casa, poi lo denuncia.  Mengoli fa analizzare lo spazzolino.

“Ho fatto il test del DNA. Sono state chiamate entrambe e fare la prova del Dna, non si sono mai presentate. Ho fatto il disconoscimento della paternità perché non mi sentivo amato. Bastava una frase. Bastava che dicesse: anche se non sei mio padre, per me lo sei”.

Crede che la moglie lo sapesse?, domanda Barbara D’Urso.  «Penso che lei lo sapesse da subito».  E la ragazza? «Penso che alla figlia lo abbia detto subito dopo la richiesta di separazione».

Il dolore è forte.

«Perché me lo ha nascosto per vent’anni? Ero io che portavo avanti la famiglia. Ho vissuto una menzogna per vent’anni. Mi sono sentito anche truffato». Leggi anche qui 

Mengoli non vede più la ragazza. “Lo ha deciso lei. Oggi non la vorrei vedere. Mi ha denunciato due volte, senza motivo….” Leggo

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