Rivoli: Giovanni Corona, 65 anni, muore precipitando da una gru

Un'altra tragedia colpisce il mondo del lavoro in provincia di Torino

Redazione
Rivoli: Giovanni Corona, 65 anni, muore precipitando da una gru

Rivoli: Giovanni Corona, 65 anni, muore precipitando da una gru. Giovanni è precipitato per circa 30 metri mentre lavorava. Inutili tutti i soccorsi.

Un’altra tragedia colpisce il mondo del lavoro in provincia di Torino. Questa volta a Rivoli, in un cantiere edile, dove Giovanni Corona, un uomo coraggioso di 65 anni proveniente da Longarone, nel Bellunese, ha perso tragicamente la vita cadendo da una gru alta quasi 30 metri.

Il defunto era il proprietario dell’impresa che collaborava con la ditta Locagru di Torino. Mentre stava sistemando una gru in vista dei lavori di efficientamento energetico al palazzo civico 2 in via Cesare Battisti (all’incrocio con via XXIV Maggio), ha perso l’equilibrio ed è precipitato nel vuoto per cause ancora da chiarire.

I soccorsi

I colleghi hanno chiamato immediatamente i soccorsi. L’ambulanza lo ha portato rapidamente all’ospedale di Rivoli, ma purtroppo le ferite riportate erano troppo gravi e Giovanni non c’è più.

Oltre all’intervento dell’equipe medica del 118, sul posto sono giunti i carabinieri e gli ispettori dello Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza del Lavoro) dell’ASL To3, per effettuare i dovuti accertamenti sulla dinamica dell’incidente e cercare di evitare che tragedie simili possano ripetersi nel futuro.

Lavorare dovrebbe essere un’attività che ci fa sentir vivi e ci permette di fare la differenza, non un rischio costante per la nostra vita. Siamo vicini alla famiglia e agli amici di Giovanni in questo momento difficile.

Le parole del primo cittadino di Rivoli

Il sindaco di Rivoli Andrea Tragaioli si esprime con voce pesante e carica di emozione: “Ancora una volta, la nostra città piange una vita spezzata sul cantiere. Non possiamo più permetterci di subire tali tragiche perdite.

Lavoratori sul campo edile mettono a rischio le loro vite quotidianamente e la sicurezza sui cantieri deve diventare una priorità assoluta.

Non vogliamo più commentare questi fatti terribili, ma agire con forza per tutelare chi ogni giorno svolge il proprio lavoro con dedizione e sacrificio.

La vita umana non può essere sacrificata sull’altare del profitto, essa deve essere protetta a ogni costo. Continueremo a lottare senza sosta affinché l’incolumità sul lavoro diventi una realtà concreta e non una promessa vuota.

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