Roberto Bianco, cardiochirurgo 61enne, trovato morto a Padova
Si tinge di giallo il ritrovamento del corpo senza vita di Bianco. Il cadavere è stato trovato nel suo studio medico all'interno dell'ospedale Gallucci

Roberto Bianco, cardiochirurgo 61enne, trovato morto a Padova. Si tinge di giallo il ritrovamento del corpo senza vita di Bianco. Il cadavere è stato trovato nel suo studio medico all’interno dell’ospedale Gallucci.
A Padova si avverte un profondo senso di perdita per la scomparsa improvvisa del rinomato cardiochirurgo Roberto Bianco, ritrovato senza vita nel suo studio presso l’ospedale Gallucci all’età di 61 anni.
Le circostanze del decesso sono tuttora poco chiare e la Polizia di Stato ha avviato un’indagine. Per chiarire l’accaduto, è stata richiesta un’autopsia.
Un collega ha dato l’allarme, cercando Roberto per il passaggio di consegne del turno serale intorno alle 21:00 del 31 marzo. La porta dello studio era chiusa a chiave dall’interno e il corpo giaceva a terra.
Tutte le ipotesi al vaglio degli inquirenti: anche quella di un atto autolesionistico
Al momento, tutte le ipotesi sono considerate, inclusa quella di un gesto autolesionistico. Accanto al corpo sono state trovate delle pillole per l’ipertensione che il medico assumeva e sembra che abbia inviato un messaggio a una persona cara prima di morire.
Sono in corso ulteriori accertamenti, incluso un esame tossicologico. Giampiero Avruscio, direttore dell’Unità di Angiologia dell’Azienda Ospedaliera Università di Padova e presidente dell’Anpo-Cimo, ha espresso sgomento.
“L’atmosfera in ospedale è di profonda tristezza, siamo tutti increduli e colpiti“. Avruscio ha condiviso anche l’ultimo contatto con Bianco. “Mi ha cercato sabato scorso, aveva bisogno di parlarmi.
Quando gli ho detto che ero in Germania, mi ha assicurato che non era urgente e che ci saremmo sentiti al mio rientro a Padova. Avevamo concordato di sentirci lunedì o martedì”.
Tuttavia, non vi è stato alcun contatto successivo. Giuseppe Dal Ben, direttore generale, ha scritto in una nota: “Sono profondamente addolorato. Esprimo la mia vicinanza alla famiglia del dottor Bianco e al personale della Cardiochirurgia, per lui come una seconda famiglia.
Voglio ricordarlo come un chirurgo appassionato, sempre disponibile, capace di lavorare in squadra con i colleghi. Era un medico che ogni giorno mirava a raggiungere nuove mete, convinto che solo la ricerca orientata verso tecniche innovative possa offrire speranza ai pazienti”.