Roma: mazzette a tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate. Arrestati

I funzionari coinvolti lavoravano presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Roma 3 e 4

Redazione
Roma: mazzette a tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate. Arrestati

Roma: mazzette a tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate. Arrestati. I funzionari coinvolti lavoravano presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Roma 3 e 4.

Tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate, di cui uno in pensione, sono stati arrestati dalla polizia di Roma per corruzione e accesso abusivo a sistema informatico.

Gli indagati sono accusati di aver accettato mazzette e pranzi pagati al ristorante in cambio di favorire illegalmente alcuni professionisti contabili.

Le indagini hanno rivelato che i funzionari avrebbero utilizzato in modo illegale i sistemi informatici per ottenere informazioni utili a pratiche fiscali illecite, causando danni all’erario pubblico.

I dettagli dell’operazione che ha portato agli arresti dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate

L’operazione condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Roma, che ha portato all’arresto di tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate, è stata eseguita in seguito a un’ordinanza emessa dal gip su richiesta della Procura della Repubblica di Roma.

I tre dipendenti, tra cui uno in pensione, lavoravano presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Roma 3 e 4. L’accusa principale è quella di corruzione, poiché si sospetta che abbiano accettato mazzette e pranzi pagati al ristorante in cambio di favorire illegalmente alcuni professionisti contabili.

Inoltre, sono stati accusati anche di accesso abusivo a sistema informatico, poiché avrebbero ottenuto informazioni in modo illegale attraverso i sistemi informatici e telematici dell’Anagrafe Tributaria.

Le accuse di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico

I tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate sono stati arrestati con l’accusa di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. Secondo quanto emerso dalle indagini, gli indagati avrebbero favorito illegalmente alcuni professionisti del settore contabile, utilizzando informazioni ottenute in modo illegale attraverso i sistemi informatici e telematici dell’Anagrafe Tributaria.

Queste informazioni venivano utilizzate per agevolare pratiche relative ad accertamenti fiscali, contratti di comodato o successioni, al fine di ottenere riduzioni o abbattimenti delle somme richieste dall’Agenzia delle Entrate.

Le cifre richieste dai funzionari variavano a seconda dei casi e delle cartelle, oscillando tra i 100 euro e le migliaia di euro. L’arresto dei tre funzionari rappresenta un grave danno all’erario pubblico.

Il modus operandi degli indagati e i danni causati all’erario pubblico

Il modus operandi degli indagati consisteva nel favorire illegalmente alcuni professionisti del settore contabile, sfruttando la propria posizione all’interno dell’Agenzia delle Entrate.

Gli indagati accedevano abusivamente ai sistemi informatici e telematici dell’Anagrafe Tributaria per ottenere informazioni utili alle pratiche relative ad accertamenti fiscali, contratti di comodato o successioni.

Questo permetteva loro di ottenere l’abbattimento totale o la riduzione significativa delle somme richieste dall’Agenzia delle Entrate. I danni causati all’erario pubblico sono stati notevoli, con richieste di compensi che variavano da 100 euro a migliaia di euro, a seconda dei casi e della complessità delle pratiche.

L’arresto dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate rappresenta un importante passo verso la lotta alla corruzione e alla tutela dei fondi pubblici.

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