Salerno: donna morta dopo 8 ore al pronto soccorso del Ruggi

Redazione
Salerno: donna morta dopo 8 ore al pronto soccorso del Ruggi

Salerno: donna morta dopo 8 ore al pronto soccorso del Ruggi. Una donna di Baronissi, in provincia di Salerno, di 57 anni, è morta dopo aver aspettato 8 ore in attesa di essere visitata al pronto soccorso dell’Ospedale Ruggi di Salerno.

Un’altra morte sospetta che getta nuove ombre sullo stato della sanità negli ospedali italiani. L’autopsia, infatti, ha rivelato che la donna è morta per un’embolia polmonare, dopo la frattura al bacino e un’attesa in ospedale di oltre 8 ore.

La denuncia

La vittima è deceduta nella mattinata di venerdì 17 febbraio, all’ospedale Ruggi di Salerno, a meno di 20 giorni dalla morte di un 68enne che era morto mentre stava eseguendo la tac.

Dopo la denuncia dei familiari, presentata ai carabinieri, è scattata l’inchiesta della Procura di Salerno che ha disposto il sequestro della salma e delle cartelle cliniche della donna.

Nella giornata di giovedì 23 febbraio, su disposizione del sostituto procuratore, è effettuata l’autopsia sul corpo della donna salernitana residente nel centro della Valle dell’Irno.

La Procura della Repubblica ha affidato l’incarico per l’esame irripetibile al medico legale Gabriele Casaburi. Mentre l’avvocato che assiste i familiari della donna ha scelto il dottore Adamo Maiese per la consulenza di parte.

L’esito dell’autopsia

Nel corso dell’esame, durato poco più di 2 ore, è stata confermata la frattura al bacino della donna, riscontrata anche dai medici del pronto soccorso che, proprio alla luce di questa situazione, avevano disposto il ricovero nel reparto di Ortotraumatologia dove la 57enne, poche ore dopo il suo arrivo, è deceduta.

Adesso saranno gli esami istologici, i cui risultati sono attesi entro sessanta giorni, a dover confermare quest’ipotesi. Fondamentale, poi, sarà anche l’analisi della cartella clinica redatta dai medici dell’ospedale

Che farà comprendere le cure eseguite sia al pronto soccorso che in reparto e i farmaci assunti dalla donna. Dai primi riscontri, infatti, sembra che alla 57enne salernitana sia somministrata l’eparina, il medicinale anti-coagulante utile proprio a prevenire la formazione di emboli.

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