Scuola, il ministro Bianchi: didattica a distanza continuerà dopo il Covid

Redazione
Scuola, il ministro Bianchi: didattica a distanza continuerà dopo il Covid

Scuola, il ministro Bianchi: didattica a distanza continuerà dopo il Covid. La didattica a distanza è il futuro della scuola, forse, anche dopo la fine della pandemia di Covid-19. E’ quanto ha lasciato intendere il Ministro Bianchi.

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, si trova ad occupare il ruolo di chi ha criticato – anche se meno aspramente di altri – la gestione precedente targata Azzolina, e ora non può far altro che prendere atto della difficoltà nel tenere aperta la scuola.

La decisione del governo Draghi, sostenuta e incalzata dal Comitato tecnico scientifico, di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado non è stata presa bene dagli studenti, che ancora una volta chiedono di poter tornare a scuola in sicurezza.

La chiusura è prevista in zona rossa e nelle zone in cui l’incidenza sui sette giorni supera i 250 casi ogni 100mila abitanti. Un anno dopo sembra non essere cambiato nulla, dall’inizio della pandemia ci sono ragazzi che fisicamente, a scuola, non ci sono andati quasi mai.

Le varianti fanno paura

Ora le varianti del virus fanno paura, tanto da dettare l’agenda più della politica. E allora la soluzione ritorna. Chiudere le scuole. “Ci siamo trovati di fronte a un rapidissimo cambiamento della situazione epidemiologica – spiega Bianchi in un’intervista alla Stampa.

La variante inglese ha modificato radicalmente il quadro precedente, abbiamo fatto delle scelte”. La scuola sarà a distanza “in situazioni eccezionali e comunque nelle aree in cui servono forti restrizioni legate all’andamento dell’epidemia”.

Nonostante ciò, la scuola non chiude, ma “continua a lavorare come ha sempre fatto”, anche se ancora a distanza. Bianchi dice di essere stato chiamato da Draghi per guardare alla scuola che sarà dopo l’emergenza Covid.

Secondo il ministro dell’Istruzione, in quel futuro, c’è proprio – e ancora – la didattica a distanza. “Guardiamo anche oltre l’emergenza – continua Bianchi – considerando la dad non come ripiego, ma come integrazione e arricchimento per costruire una scuola nuova”.

Il titolare di viale Trastevere dice che dopo che sarà passata “l’onda piena”, non ci sarà più la scuola di prima, ma “quella che vogliamo per i nostri figli”. La promessa è quella di preparare un grande piano per l’Istruzione in Italia grazie ai fondi del Recovery.

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