“Un morto a bordo, aprite i porti”. E riparte l’assalto delle Ong

Redazione
“Un morto a bordo, aprite i porti”. E riparte l’assalto delle Ong

“Un morto a bordo, aprite i porti”. E riparte l’assalto delle Ong. È partito nuovamente l’assalto delle Ong all’Italia. La Louise Michel ha dichiarato di essere bloccata e perciò ha lanciato una urgente richiesta di aiuto dopo aver prestato assistenza a una barca nel Mediterraneo.

Stando a quanto riferito dall’equipaggio, a bordo vi sarebbe un immigrato morto. La nave di soccorso per rifugiati finanziata dal celebre “street artist” britannico Banksy e battente bandiera tedesca ha fatto sapere che le condizioni sono di assoluto pericolo.

Sarebbe sovraffollata e perciò del tutto incapace di muoversi dopo aver incontrato un’altra barca che tentava di attraversare il braccio di mare che divide l’Europa e l’Africa con 219 persone a bordo.

“Abbiamo un morto a bordo e altri hanno ustioni su tutto il corpo”, scrivono.

L’equipaggio della nave, composto da 10 persone, nella giornata di giovedì aveva salvato altri 89 profughi da un gommone in pericolo.

Sottolineando che le agenzie di soccorso europee avevano ignorato tutte le chiamate di soccorso. Stando a quanto si apprende dal sito web di monitoraggio delle navi Marine Traffic, questa mattina all’alba la barca si trovava a circa 90 chilometri a sud-est di Lampedusa.

“Louise Michel non è in grado di muoversi, non è più padrona della sua manovra, a causa del suo ponte sovraffollato e di una zattera di salvataggio schierata al suo fianco.”

“Ma soprattutto perché l’Europa ignora le nostre chiamate di pronto soccorso. Le autorità responsabili continuano a non rispondere.”, hanno scritto su Twitter i responsabili dell’imbarcazione lunga 31 metri.

A ciò si aggiunge pure l’appello diramato da Mediterranea Saving Humanso al ministro Paola De Micheli e alla Guardia costiera. “La Louise Michel è in una situazione di emergenza e le istituzioni italiane ed europee devono intervenire per mettere in salvo le più di 200 persone a bordo e l’equipaggio. Salvatele, sono a due ore da Lampedusa”.

L’assalto delle Ong

Intanto la Sea-Watch 4 è in rotta di avvicinamento alle acque territoriali italiane: a bordo della nave ci sono al momento oltre 200 migranti. Recuperati nell’ambito della missione finanziata dalla chiesa evangelica tedesca.

Nelle scorse ore l’Ong aveva fatto richiesta di un porto sicuro sia a Malta sia all’Italia. La Valletta ha prontamente respinto la richiesta. Mentre dal nostro Paese ancora non è arrivata nessuna risposta. E adesso la Sea-Watch 4 sta navigando al largo delle coste siciliane, prospiciente Portopalo. Fonte IlGiornale

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