Volt a Milano con Sala: parlano i candidati

Redazione
Volt a Milano con Sala: parlano i candidati

Volt a Milano con Sala: la parola ai candidati. Volt alle prossime elezioni per la Città di Milano appoggia la lista di Beppe Sala. Noi de “L’Inserto” abbiamo incontrato due candidati.

Da un lato c’è Camilla Villano, 26 anni, laureata in Governance europea e internazionale alla Leiden University, Business Analyst, appassionata di sostenibilità aziendale.

Dall’altro, Gabriele Pravettoni Farinelli, 35 anni, milanese, italiano, europeo, laureato in Giurisprudenza alla Bocconi, avvocato e giurista, appassionato di start up e di nuove professioni.

– Volt si presenta nella capitale economica dell’Italia con il Sindaco uscente Sala. Come mai questa scelta? Cosa hanno in comune le politiche di Sala con quelle di Volt?

Volt è un unicum nel panorama politico internazionale essendo il primo partito nato paneuropeo. Abbiamo deciso di sostenere il Sindaco Beppe Sala perché con lui condividiamo sicuramente il tema Europa.

Non solo, c’è comunità di vedute anche sull’ambiente e, in generale, sulla visione della Milano del futuro che dovrà essere sostenibile in ogni ambito della vita dei cittadini.

Milano però ha bisogno di un partito fresco, europeo e coraggioso come Volt per portare avanti la visione della città del futuro a misura di cittadino. Così potrà rinascere ed essere un modello internazionale al punto da poter essere la candidata ideale a diventare la Capitale degli Stati Uniti d’Europa!

– Nel vostro programma parlate di sviluppo urbano e del desiderio di voler eliminare le periferie. A Milano però è già in atto una riqualificazione in questo senso di molte aree. Quindi quali sono concretamente le vostre proposte per accelerare questa riqualificazione?

La nostra proposta di riqualificazione delle periferie non si limita ad eliminare il degrado estetico, bensì proponiamo un totale riequilibrio tra residenti e attività commerciali, culturali, infrastrutture, trasporti.

Il tutto per fare in modo che ogni quartiere ritrovi la propria identità e vivacità che lo renderlo unico e connesso a tutte le altre zone della città. Nel nostro programma parliamo di social housing.

Per noi “casa” non è solo l’appartamento in cui si vide, bensì tutto quello che le sta intorno che deve essere a misura di cittadino per elevare lo standard qualitativo di vita di ognuno e renderlo felice a 360°!

– Questione Mobilità. Milano si avvicina sempre di più alle grandi capitali europee che hanno grandi progetti di mobilità green. Nel vostro programma mi ha colpito molto il punto sulla gratuità della Metropolitana. Come intendete realizzare e quindi anche sostenere economicamente, questo punto?

La città deve sviluppare in fretta le infrastrutture necessarie per invogliare (in modo che sia una loro scelta e non una imposizione) i cittadini a muoversi in modo sostenibile.

A piedi e in bicicletta tramite corridoi verdi e piste pedonali e ciclabili strutturate che colleghino TUTTE le zone della città (dalle periferie al centro e tra le periferie). Il secondo punto è relativo ai mezzi pubblici che devono essere il più capillari e efficienti possibile, per invogliare i cittadini a preferirli alle auto private.

Metro gratis?… fattibilissimo con un po’ di inventiva e buona volontà di ATM e del Comune. Noi proponiamo che i residenti milanesi possano usare i mezzi gratuitamente e per farlo suggeriamo di brandizzare tutti i mezzi e tutte le fermate della metro!

– Questione vivibilità. Del vostro programma mi colpisce molto la questione salariale e l’integrazione di chi arriva a Milano e decide di viverci. Ecco come si può raggiungere una VERA parità salariale? Come integrare i “nuovi arrivati”?

Il problema del dumping salariale deve partire dalle Aziende. Posto ciò il Comune può sicuramente sviluppare sinergie positive coi privati per incentivare l’aumento dei salari in una città con un costo molto elevato della vita.

Il problema casa pesa moltissimo nelle spese dei milanesi. Per questo il supporto tramite il social housing è fondamentale per riequilibrare la bilancia entrate/uscite e per dare dignità a chi fatica ad arrivare a fine mese non perchè manca il lavoro, ma perchè la casa costa troppo!

– Avete affermato che volete essere garanti prima di tutto dei milanesi che sono stati abbandonati o lasciati indietro dalle amministrazioni passate. Come intendete migliorare la situazione di queste persone abbandonate a loro stesse?

Per noi milanese non è chi è nato a milano da genitori e nonni milanesi! Per noi milanesi sono tutte e tutti coloro che vivono, lavorano, studiano e amano la nostra città e contribuiscono alla sua crescita.

Siamo talmente convinti che Milano non deve lasciare indietro nessuno che che proprio ieri (25 aprile) abbiamo lanciato la campagna di attivismo “VIVO, LAVORO, VOTO!”.

Società aperta e inclusione sono pilastri della visione politica di Volt a livello locale, nazionale ed europeo. In linea con questi valori abbiamo lanciato la campagna “Vivo, lavoro, voto!”, che si propone di estendere il diritto di voto ai milanesi di origine extra UE.

Questi soggetti, non avendo ancora ottenuto la cittadinanza italiana, risiedono stabilmente nella nostra città da oltre 3 anni.  L’iniziativa, lanciata in contemporanea dai gruppi Volt di altre città italiane, si concretizzerà, a partire dai prossimi giorni.

Partirà con una raccolta di firme su una petizione popolare, nella quale si richiede l’impegno del Consiglio Comunale a deliberare l’estensione dell’elettorato attivo e passivo a questi nostri concittadini, ora esclusi dalla possibilità di partecipare alla vita democratica della città in cui vivono e lavorano.

Questo tema non è una novità in Italia. Forti del favorevole orientamento delle istituzioni europee  e di una possibile interpretazione estensiva del dettato costituzionale italiano, altre amministrazioni locali hanno approvato nel passato delibere in tal senso, poi cassate dal Consiglio di Stato.

La nostra iniziativa intende rilanciare questa battaglia di civiltà, nella direzione di una piena equiparazione dei diritti e dei doveri tra i titolari della cittadinanza italiana e i cosiddetti “nuovi italiani”.

Su questo obiettivo, Volt invita le altre forze politiche e il mondo dell’associazionismo a costituire un fronte comune. Leggi l’intervista alla Presidente di Volt

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