Festival di Sanremo: l’amaro sfogo dei Jalisse

Redazione
Festival di Sanremo: l’amaro sfogo dei Jalisse

Festival di Sanremo: l’amaro sfogo dei Jalisse. Amadeus ha annunciato i nomi dei 22 Big del Festival di Sanremo 2022. In queste ore, gli artisti che avranno modo di salire sul palco dell’Ariston a febbraio, stanno pubblicando i video delle loro reazioni quando hanno appreso di essere nel cast di Sanremo 2022.

Se 22 cantanti hanno ricevuto una bella sorpresa, molti artisti hanno appreso nel corso del Tg1 di non essere stati scelti. Tra loro ci sono anche i Jalisse, che in queste ore si sono sfogati sui social e hanno pubblicato il testo della canzone “È proprio questo quello che ci manca” che avevano proposto ad Amadeus.

Lo sfogo dei Jalisse dopo l’esclusione da Sanremo 2022

I Jalisse, Fabio Ricci e Alessandra Drusian, che nel 1997 si aggiudicarono la vittoria del Festival di Sanremo con la canzone Fiumi di Parole, hanno espresso la loro amarezza per non essere più riusciti a calcare il palco dell’Ariston.

“Lo scorso anno scrissi una lunga lettera sulle 24 consecutive esclusioni dei Jalisse dal Festival di Sanremo. Oggi sono 25 i brani e 25 le esclusioni dal Festival, ma questa volta lascio parlare le persone.

La famosa ripartenza non è per tutti; noi Jalisse non abbiamo spazio sul pentagramma del Festival di Sanremo, ma si può parlare di noi e fare citazioni. Quale canzone abbiamo presentato quest’anno per Sanremo 2022?

Un brano sulla ricerca di noi stessi e su cosa dobbiamo ricordare per tornare ad essere chi eravamo. Titolo “È proprio questo quello che ci manca”, ecco il testo di Ale e Fabio per festeggiare i 25 anni dalla vittoria del Festival di Sanremo 1997 (e 30 anni di vita insieme)”.

Ecco, di seguito, il testo della canzone esclusa. È proprio questo quello che ci manca: il testo della canzone

È proprio questo quello che ci manca / eravamo sporchi e con i vestiti rotti / col vento che spazzava via i capelli sciolti / e il fango sulla faccia di una lunga storia / senza una lira in tasca ed era nel ’50 / rincorrevamo nuove vie di uscita noi / nel dopoguerra di una vita dura, vita

che ancora adesso è dura, in questa nostra sfida quotidiana / guardo allo specchio io e vedo il sogno mio e / non è irraggiungibile. / È proprio questo quello che ci manca
il pane duro che non hai mai avuto / le scarpe rotte che non hai portato / la toppa hai pantaloni che non hai cucito mai.

Di quelle tavolate di polenta e sugo / le corse a nascondino per trovare un buco / e farsi dire “preso” da una mano come un laccio / e una carezza si trasforma nel tuo primo bacio / guarda allo specchio adesso tu, prenditi il sogno tuo / che non è irraggiungibile. / È proprio questo quello che ci manca ancora

tornare a stringerci e da mille siamo uno / che siamo gente in cerca di una luce dentro la foresta / anche costasse giorni di digiuno. / Basta guardare i nostri genitori stanchi / e i nostri nonni che ormai vivono distanti / come ridevano quando erano bambini

e come un volo di gabbiani / verso la felicità. / Se veramente è questo quello che ci manca / torniamo a rivederci come in un film muto / in bianco e nero c’è il colore del passato / ed il calore del futuro che ci sta aspettando fuori… tana.

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