Frodi e attacchi informatici, arresti in Italia e Romania

Redazione
Frodi e attacchi informatici, arresti in Italia e Romania

Frodi e attacchi informatici, arresti in Italia e Romania. La Polizia Postale e delle Comunicazioni, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Genova, sta eseguendo una vasta operazione contro una delle più importanti organizzazioni criminali internazionali dedite alla commissione di attacchi informatici finalizzati alla frode informatica ed al riciclaggio di denaro.

I poliziotti del settore Financial Cybercrime della Polizia Postale, in collaborazione con Eurojust, Europol e la polizia rumena, stanno eseguendo arresti in Italia e in Romania; oltre a diversi sequestri di ville, appartamenti, automobili, esercizi commerciali e denaro contante.

Il giro di affari dell’organizzazione criminale ammontava a circa 20 milioni di euro l’anno.

Il primo livello dell’organizzazione criminale operava in Romania da dove, con sofisticate tecniche informatiche, sottraeva somme di denaro ad ignari cittadini di molti Paesi europei.
Il denaro veniva accreditato su conti correnti italiani intestati a prestanome. La componente italiana della banda si occupava poi di prelevare il contante, occultarlo e successivamente trasferirlo fisicamente in Romania.
Mafia, arrestato boss Asaro il ‘dentista’

Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Trapani, coordinati dalla Dda di Palermo, stanno eseguendo 4 misure cautelari; e una interdittiva in esecuzione di un’ordinanza cautelare del Gip nei confronti di affiliati alle famiglie mafiosa di Castellamare del Golfo e Paceco.

Tra gli arrestati il reggente Mariano Asaro, soprannominato “il dentista” e già condannato per associazione mafiosa; e Carmelo Salerno, considerato il capomafia di Paceco, già detenuto per l’operazione Scrigno del marzo del 2019 eseguita da militari dell’Arma.

I reati contestati associazione sono associazione mafiosa e intestazione fittizzia di società aggravati dal metodo mafioso.

Asaro, con l’ausilio di Salerno e altri indagati, avrebbe creato una società intestata a prestanomi per la gestione di un ambulatorio odontoiatrico a Paceco.

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