I negazionisti a Roma: gridano e bruciano foto del Papa e di Grillo

Redazione
I negazionisti a Roma: gridano e bruciano foto del Papa e di Grillo

I negazionisti a Roma: gridano e bruciano foto del Papa e di Grillo. Dal ‘Popolo delle mamme’ ai ‘no vax’, con innesti vari, tra cui elementi vicini all’estrema destra reduci dalla manifestazione delle scorse settimane a Berlino.

Sono i protagonisti della protesta di piazza oggi pomeriggio a Roma, alla Bocca della Verità, con cui si chiede la libertà di scelta sulle vaccinazioni, l’abolizione della legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale e la revisione degli obblighi per la prevenzione delle norme anti contagio da Covid-19.

Punto di riferimento una pagina Facebook attraverso cui è lanciato il presidio con la parola d’ordine “Italia Libera” e ancora “contro la dittatura sanitaria, finanziaria e giudiziaria”.

In uno degli ultimi post su uno dei gruppi più attivi di sostegno alla protesta, Italia Libera 5 settembre, si legge: “Siamo contro il lockdown, le museruole/mascherine, i distanziamenti sociali. Siamo l’Italia che si ribella e lotta contro la vaccinazione di massa”.

Manifestazione “no mask” a Roma

E ancora: “Siamo i genitori che non faranno vaccinare i propri figli. Siamo quelli contro le antenne 5G, contro gli interessi dell’OMS, Gates, Soros e poteri internazionali”.

Tra le adesioni anche quella del Coordinamento internazionale delle associazioni a tutela dei diritti dei minori (Ciatdm).

“Genitori, nonni e cittadini comuni – spiegano in un comunicato – scendono in piazza per esprimere il loro netto rifiuto nei confronti di misure liberticide adottate dal governo.

Governo che, in nome di una presunta sicurezza sanitaria dilatata al punto da travolgere qualunque altro diritto costituzionale, pretendono di svuotare la vita di ogni suo contenuto.

Di ridurci ad automi terrorizzati dal contatto umano, educati al distanziamento, istruiti alla diffidenza e all’isolamento.

Il dissenso diventa socialmente esecrabile. Il consenso informato un inutile orpello.

La strada è spianata allo scempio etico e sociale che si vuole imporre con il pretesto della lotta al coronavirus”.

La lotta

Lotta che diventa cosi’ “occasione per costruire un nuovo modello sociale che eleva l’isolamento e l’emarginazione a valori morali; che vuole inchiodare bambini e adulti a divani e a schermi.

Inoltre, che vuole separare i nonni dai nipoti spacciando tale disumano provvedimento come necessario per la tutela della salute; e che vuole ridurre la didattica a somministrazione di nozioni da un tablet o un pc, oppure in comunità ma distanti, imbavagliati, impauriti”.

Da sottolineare comunque che il coordinamento ha tenuto a precisare che “pur sapendo che è prassi screditare, ancor prima che si celebrino, tutte le iniziative di lotta contro il totalitarismo sanitario ormai vigente nel nostro Paese, prendiamo fin d’ora le distanze da qualunque deriva estremista o violenta.

Deriva, infine, che servisse a corrompere e screditare un’iniziativa volta ad affermare i valori del bene, della vita; di tutto ciò che connota la nostra irrinunciabile umanità”.

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