Suicidio Jordan Jeffrey Tinti: disposta autopsia sul corpo del trapper

L'esame è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Pavia. Il 26enne si è impiccato in carcere

Redazione
Suicidio Jordan Jeffrey Tinti: disposta autopsia sul corpo del trapper

Suicidio Jordan Jeffrey Tinti: disposta autopsia sul corpo del trapper. L’esame è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Pavia. Il 26enne si è impiccato in carcere.

Nella giornata di martedì 12 marzo, è stata resa nota la notizia della morte del trapper Jordan Jeffrey Baby, trovato senza vita nel carcere di Pavia.

La Procura di Pavia ha deciso di disporre l’autopsia sul suo corpo, mentre l’avvocato Federico Edoardo Pisani, rappresentante del padre del ragazzo, ha richiesto un incontro con il pubblico ministero per ottenere chiarezza su quanto accaduto.

Questo tragico episodio solleva interrogativi sulla permanenza di Jordan in carcere nonostante le sue denunce di maltrattamenti e sottolinea l’aumento dei gesti estremi nelle carceri italiane, preoccupando l’associazione Antigone.

Il mistero attorno alla morte del trapper Jordan Jeffrey Baby nel carcere di Pavia

Il trapper Jordan Jeffrey Baby, all’anagrafe Jordan Tinti, è stato trovato morto nel carcere di Pavia. Aveva una corda attorno al collo. Stando a quanto si apprende, la Procura di Pavia ha deciso di disporre l’autopsia sul corpo del ragazzo.

Domani l’avvocato Federico Edoardo Pisani, che adesso rappresenta il padre, incontrerà il pubblico ministero titolare dell’inchiesta. Entrambi vogliono sapere cosa sia successo e sostengono che ci siano “fondati dubbi che si sia trattato di un atto volontario”.

Nel caso in cui così fosse, bisognerà domandarsi “perché Jordan era ancora in carcere a Pavia, dopo che aveva denunciato di aver subito là maltrattamenti e abusi sessuali”.

Le domande sulla permanenza di Jordan in carcere nonostante le denunce di maltrattamenti

Le domande sulla permanenza di Jordan in carcere nonostante le denunce di maltrattamenti sono legittime e sollevano serie preoccupazioni sul sistema penitenziario italiano.

È inaccettabile che un detenuto, che ha riportato accuse di maltrattamenti e abusi sessuali, sia ancora detenuto in un carcere dove si è poi trovato morto.

Pertanto, la decisione della Procura di Pavia di disporre un’autopsia sul corpo del ragazzo è un passo necessario per fare chiarezza su quanto accaduto.

L’incontro tra l’avvocato Pisani e il pubblico ministero incaricato dell’inchiesta è fondamentale per ottenere risposte e comprendere se ci siano state negligenze o mancanze da parte delle autorità carcerarie.

È cruciale garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti umani all’interno delle carceri italiane, evitando ulteriori tragedie come quella di Jordan Jeffrey Baby.

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